Mobilitazione

Raccolta firme per bloccare lo svincolo per le Olimpiadi

L'atto con le firme verrà presentato alla Commissione Peti del Parlamento Europeo

Raccolta firme per bloccare lo svincolo per le Olimpiadi
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Il Comitato di via Gentili a Monza alza il tiro e da una settimana ha avviato una raccolta di firme nel quartiere per chiedere che il nuovo svincolo tra A52 e statale 36 non si faccia. Olimpiadi o non Olimpiadi. Punto e basta.

Il no allo svincolo

Se ancora nei documenti prodotti dal gruppo prima di Natale e presentati agli inizi di gennaio in una serata pubblica si leggevano frasi del tipo «se proprio l’opera non può essere evitata, almeno si copra tutto il tunnel» dietro via Gentili, ora il no è a 360 gradi su tutto il progetto.
«Chiediamo tout court l’annullamento del progetto -spiega il referente del Comitato, Lorenzo Villa-. Il 27 novembre 2023, nel Rapporto sulla assoggettabilità a Vas (Valutazione ambientale strategica) del Pums (il Piano urbano per la mobilità sostenibile) si dice che interventi recepiti e non elaborati (ciclabili, stazione Monza Est, M5, svincolo di San Rocco) risultano già progettati e finanziati o in fase di attuazione. Quindi non soggetti a Vas. Ma la mobilità in più che lo svincolo creerà sarà impattante nel quartiere».

La risposta dell'assessora

Su questo punto martedì sera ha risposto l’assessore alla Mobilità, Giada Turato: «Per opere sovraordinate, cioè non progettate dal Comune, la Vas va chiesta da Regione o Ministero, a seconda dei casi».
La raccolta di firme prosegue, tramite diversi esercizi commerciali che si sono messi a disposizione: «Può firmare chi ha compiuto sedici anni  -ricorda Villa- già nei primi due giorni abbiamo raccolto 500 adesioni».
Le preoccupazioni del quartiere restano fondamentalmente tre, riepilogate martedì sera dall’avvocato Giovanni Testa, consulente del Comitato: «Il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, dei residenti e non residenti; la minaccia alla stabilità degli edifici; la viabilità. Dallo svincolo, dice la relazione ministeriale stessa del progetto, trarranno beneficio 125mila persone, ma altre 5600 saranno a rischio inalatorio di tipo cancerogeno».

L'europarlamentare

Intanto venerdì Maria Angela Danzì, europarlamentare M5S, è stata a Monza per la raccolta firme alla petizione popolare all'Europa contro il progetto di Milano-Serravalle. L'atto, con le firme, verrà poi presentato settimana prossima alla Commissione petizioni (Peti) del Parlamento Europeo dove si aprirà una procedura di studio delle istanze sottoscritte. Danzì è membro della Commissione e si farà interprete della petizione e dei suoi contenuti.

«Cerchiamo di capire se si possono trovare soluzioni meno impattante, non è un no tout court a certe opere, ma si deve indagare se in virtù di normative europee si possono trovare soluzioni migliori per la tutela e il rilancio dei territori e la salute dei cittadini che li abitano», ha spiegato Danzì. E ancora: «L’aria della Pianura Padana è tra le più inquinate del mondo e gli investimenti devono andare nella direzione di ridurre lo smog migliorando la salute dei cittadini. Se poi quest’opera mette a repentaglio la qualità delle acque di un pozzo dell’acqua potabile per guadagnare pochi minuti per andare a vedere le Olimpiadi, viene spontaneo dire che le priorità della Regione dovrebbero essere ben altre».

 

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