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"Rapsodia manzoniana": nel docufilm sui Promessi Sposi anche la partecipazione di Stefano Motta

"Da anni continuo a dire che la vera sfida non è 'portare Manzoni alla gente', ma 'portare la gente a Manzoni'. Lavori come questi sono tasselli preziosi"

"Rapsodia manzoniana": nel docufilm sui Promessi Sposi anche la partecipazione di Stefano Motta
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"Rapsodia manzoniana", nel docufilm anche lo scrittore  e docente di Desio Stefano Motta, esperte delle opere di Alessandro Manzoni.

Docente e scrittore esperto di Manzoni, un desiano nel docufilm dei Promessi Sposi

Docente ed esperto dell’opera di Alessandro Manzoni, lo scrittore desiano è stato chiamato a intervenire tra un passaggio e l’altro della storia con degli approfondimenti che vedono protagonista il Manzoni, andando a scoprire l’attualità dei valori contenuti nei suoi scritti. Il docufilm, andato in onda sabato 11 gennaio su Rai 3, è nato da un’idea di monsignor Davide Milani, per sei anni prevosto di Lecco, e Davide Rampello, è stato prodotto attraverso lo studio Rampello & Partners, studio creativo fondato e guidato da Daniele Rampello con la direzione artistica di Davide Rampello e realizzato in collaborazione con Nubifilm Studio, per la regia di Andrea Longhin.

Presentato anche alla mostra d'arte cinematografica di Venezia

Il docufilm reinterpreta "I promessi sposi" per rendere più fruibile alle giovani generazioni il lascito culturale di Alessandro Manzoni, visto che troppo spesso hanno invece un approccio più didascalico e accademico alle opere dello scrittore. Presentato anche all’81esima Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia, la storia si sviluppa attraverso il viaggio nei luoghi manzoniani, di un gruppo di ragazzi di una compagnia teatrale. In difficoltà nella messa in scena dei Promessi Sposi i giovani iniziano una ricerca nel tempo e nello spazio, e nel procedere, vengono introdotti dei momenti di approfondimento a cura di Beppe Vessicchio, Gianni Canova, Eleonora Mazzoni e Stefano Motta.

"Un grande dono e una maggiore responsabilità"

"Essere invitati a collaborazioni come queste è un dono e una ancora maggiore responsabilità. Ci si potrebbe inorgoglire, in effetti. Ma effettuare le riprese nella sala teresiana della Braidense, vuota, a completa disposizione della troupe, con una sola sedia al centro di un luogo così carico di storia e cultura mi ha fatto sentire piccolo. Una cosa da togliere il fiato", afferma Motta.

Lo scrittore desiano è un profondo conoscitore del Manzoni e delle sue opere; di recente ha realizzato anche una nuova edizione dei Promessi Sposi per le scuole: "Da anni continuo a dire che la vera sfida non è 'portare Manzoni alla gente', attraverso tentativi di bamboleggiamento, ma 'portare la gente a Manzoni' - mette in evidenza - Lavori come questo, che tentano linguaggi inusuali me nell'assoluto rispetto del dettato manzoniano sono tasselli preziosi".

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