Giussano

Restaurata a Robbiano la Madonna sfregiata dall'Isis

La Madonna sarà esposta per tutto il weekend nelle chiese giussanesi e poi partirà per un pellegrinaggio

Restaurata a Robbiano la  Madonna sfregiata dall'Isis
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Era stata decapitata e mozzata dai terroristi in Iraq e ora  grazie ad alcuni giussanesi è stata ricostruita

Parte da Robbiano la nuova vita della Madonna di Batnaya

Distrutta dai terroristi jihadisti nel 2014,  la statua della Madonna di Batnaya è stata sistemata e restaurata grazie ad un artigiano di Robbiano, Franco Elli.
Tutto è nato da un’idea di don Giuseppe Corbari, vicario della comunità pastorale San Paolo, che segue proprio la  frazione robbianese; il sacerdote che  da tempo è sensibile al lavoro di «Aiuto alla Chiesa che soffre», la fondazione di diritto pontificio che assiste i cristiani perseguitati nel mondo, ha deciso di dare loro una mano. Come? Coinvolgendo alcuni suoi parrocchiani, abili artigiani.

Il restauro... con la mascherina

La statua in vetroresina, alta poco più di un metro, era stata letteralmente distrutta in tanti pezzi, ma grazie al prezioso lavoro del restauratore robbianese, aiutato da due concittadini Fiorino Sironi e Aurelio Villa, che si sono occupati del basamento e ad una ditta di Giussano che ha fornito gratuitamente i materiali, l’immagine della Madonna è tornata a risplendere, ma deturpata nel volto, a ricordare la storia di violenza e odio che ha subito dopo la devastazione delle milizie dell’autoproclamato Stato Islamico. Sul viso infatti, porta ancora i segni dell’attacco terroristico, coperti da una sorta di mascherina, che caratterizza anche il periodo storico che stiamo vivendo.
«E’ stato deciso volutamente di non cancellare i segni dello scempio: una mano staccata è ora ai piedi della Vergine, che non ha né bocca né naso, sostituiti da uno stucco bianco che sembra proprio una mascherina anti contagio " ha spiegato il don.

 Il pellegrinaggio

Durante questo weekend la statua della Madonna sarà esposta in tutte e cinque le chiese giussanesi, ma   presto partirà per essere esposta in altre chiese italiane e poi probabilmente essere riportata in Iraq. «L’obiettivo è quello di portare  in pellegrinaggio la statua in tantissime chiese italiane e poi riportarla a Batnaya»,  ha aggiunto il don.

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