Revocato il contributo regionale per l'ampliamento della biblioteca
L'annuncio dell'Amministrazione di Mezzago, che ha spiegato però che coprirà l'intervento con fondi comunali

Ora c’è anche l’ufficialità. Purtroppo Regione Lombardia, attraverso un decreto della scorsa settimana, ha revocato il contributo da 500mila euro per il progetto di manutenzione straordinaria e ampliamento della biblioteca di Mezzago con l’obiettivo di creare un Polo Civico Polivalente.
Revocato il contributo regionale per l'ampliamento della biblioteca
A renderlo noto è stata direttamente l’Amministrazione che in una lunga comunicazione ha annunciato la decisione del Pirellone, sottolineando però che il progetto verrà comunque realizzato, ma con fondi comunali.
«La revoca è connessa al mancato rispetto del termine di inizio lavori, fissato al 15 maggio 2024 - spiega l’Esecutivo - I tempi tecnici necessari alla valutazione delle oltre 100 offerte pervenute alla Stazione Unica Appaltante della provincia, non hanno permesso la conclusione della procedura e l'aggiudicazione dell'appalto prima dell'inizio del mese di giugno 2024, rendendo impossibile il rispetto della scadenza imposta dal bando».
La comunicazione definitiva da parte di Regione, ha spiegato l’Amministrazione, permetterà così di aprire un nuovo canale con il Pirellone, per richiedere un nuovo contributo per questo intervento:
«Questo passaggio, seppur critico, rappresenta un punto di svolta importante per chiudere un capitolo e riaprire con trasparenza il dialogo con Regione Lombardia, con l'obiettivo di verificare la possibilità di un nuovo contributo per un progetto che conserva grande valenza locale e sovracomunale. L'attuale sede municipale - che verrebbe resa disponibile grazie al trasferimento degli uffici nel nuovo polo - potrà così essere destinata a nuove funzioni di utilità collettiva».
L’Esecutivo Rivabeni ha spiegato quello che potrà diventare in futuro, l’attuale sede municipale di via Fratelli Brasca:
«L'edificio ospita già un ambulatorio medico territoriale ed è stato individuato come sede dell'Unità di Valutazione Multidisciplinare di Offerta Sociale, l'azienda consortile che riunisce i Comuni degli ambiti Vimercatese e Trezzese per l'erogazione di servizi alla persona. Gli spazi che si liberano potranno inoltre accogliere altre diverse iniziative e attività a servizio della comunità, contribuendo a rafforzare l'infrastruttura civica del territorio».
La copertura dell'intervento con fondi comunali
Poi la questione legata alla copertura dei costi dell’intervento, che la Giunta vorrebbe comunque realizzare nonostante la revoca del contributo regionale.
«Intendiamo procedere al rifinanziamento con fondi comunali della quota originariamente assegnata da Regione Lombardia, per un importo massimo di 500mila euro, utilizzando avanzo libero disponibile e senza ricorrere ad ulteriori mutui - prosegue la nota - La decisione sarà sottoposta a breve all'approvazione del Consiglio Comunale. Inoltre, grazie a un ribasso d'asta di circa 130mila euro, l'impegno economico sarà ridotto a circa 380mila euro successivamente alla stipula del contratto, e potrà ulteriormente diminuire in caso di riconoscimento di un nuovo contributo regionale».
Infine l’Amministrazione ha affrontato la tematica legata alla restituzione dei fondi regionali che erano stati concessi al Comune da Regione per questo intervento:
«I 200mila euro, già erogati da Regione Lombardia come acconto del contributo, non sono mai stati spesi. La restituzione, pertanto, non avrà alcun impatto sul bilancio comunale».
Oltre al tribolato iter che dunque ha portato alla revoca del contributo regionale, si aggiunge poi, come sottolineato sempre dall’Amministrazione ad una problematica della società che ha vinto l’appalto per i lavori:
«Nel frattempo, sono emerse criticità nella situazione societaria del soggetto aggiudicatario, il quale ha comunicato l'avvio di un concordato preventivo e la cessione di un ramo d'azienda comprensivo dell'appalto - conclude l’Esecutivo - A fronte di ciò, il 13 maggio, il Comune ha richiesto alla Stazione Unica Appaltante della Provincia di procedere a una verifica della permanenza dei requisiti soggettivi sia del soggetto aggiudicatario che del potenziale subentrante, a tutela della legalità e della regolare esecuzione dell'intervento».