Monza

Rinviata la bonifica dei giardinetti inquinati chiusi da 7 anni

Si attendono i 500mila euro di fondi di compensazione ambientale che però potrebbero non bastare

Rinviata la bonifica dei giardinetti inquinati chiusi da 7 anni
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Slitta di un anno l’intervento di bonifica dei giardinetti di via Sangalli (traversa di via Foscolo, a Monza), chiusi sette anni fa per via degli inquinanti trovati nel terreno.

Rinviata la bonifica

Inizialmente previsto nel 2022 (così era stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche), l’intervento è stato rinviato al 2023. Una decisione dettata dalla volontà della Giunta di attendere l’arrivo di mezzo milione di euro di compensazione ambientale che arriveranno da Stogit, la controllata di Snam che si occupa dello stoccaggio del gas e che ha un sito a Brugherio.

In attesa di 500mila euro

"Per l’opera, che era prevista per quest’anno, erano stati stanziati 350mila euro - ha spiegato l’assessore alle Politiche del territorio Marco Lamperti - Una cifra del tutto insufficiente se si considera l’entità dell’intervento. Abbiamo dunque deciso di far slittare tutto di un anno per poter usufruire dei 500mila euro che il Comune incasserà da Stogit come compensazione ambientale".

Sul terreno c'era una cava

Mezzo milione di euro che, tuttavia, "probabilmente non saranno sufficienti", ha ammesso l’assessore. "Per quanto riguarda la tipologia di bonifica che si dovrà andare a effettuare, sarà Arpa a indicarlo - ha proseguito Lamperti - Ma sarà indubbiamente impegnativa e onerosa, avendo il terreno ospitato un tempo una cava. Si dovrà scavare in profondità e dunque è plausibile ipotizzare che i costi saranno superiori al mezzo milione di euro e che dunque dovremo stanziare ulteriori risorse".

Giardino chiuso da sette anni

Un intervento che paga le conseguenze di un passato in cui le politiche ambientali erano inesistenti. "Purtroppo dobbiamo fare i conti con scelte fatte negli anni Sessanta e che ora sarebbero impensabili", ha osservato.

Quando i giardinetti furono chiusi - era il 2015 e alla guida della città c’era l’ex sindaco dem Roberto Scanagatti - i carotaggi avevano rivelato come nel terreno ci fossero tutta una serie di inquinanti: composti organici volatile, qualche metallo pesante e idrocarburi, composti che si trovano in tutti i siti ex industriali.

Rimarrà la destinazione a verde

La chiusura del giardinetto era stata inevitabile. E da allora sono trascorsi sette anni. "La volontà di restituire alla cittadinanza l’area c’è tutta - ha concluso l’assessore che ha sottolineato come lui stesso, da piccolo, fosse solito frequentare il parchetto - Così come c’è la volontà di mantenere la destinazione a verde, riqualificando, a bonifica avvenuta, il giardinetto rendendolo anche accessibile alle persone con disabilità".

La proposta di un circuito per i bimbi

Ad auspicare un recupero dell’area è anche Luciano Rossetti di Fiab Monzainbici che propone la realizzazione di un circuito di educazione stradale per insegnare ai bimbi ad andare in bicicletta in sicurezza. Un circuito interno al parchetto che simuli la strada con gli stop, i dare precedenza, le corsie, insegnando nel contempo le regole del codice della strada, prendendo ad esempio quanto già fatto a Cremona.

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