Monza

Rispunta l’idea di interrare viale Cavriga "Una follia, sarebbe inutile e costosissimo"

Il documento, depositato in Provincia, potrebbe rientrare tra i progetti destinatari dei fondi del Recovery plan.

Rispunta l’idea di interrare viale Cavriga "Una follia, sarebbe inutile e costosissimo"
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Per ora c’è una scheda tecnica depositata in Provincia. Un documento che, se avrà l’ok dalla Commissione Europea, potrebbe cambiare radicalmente la viabilità (e l’aspetto) del Parco.
L’interramento di viale Cavriga, almeno nelle intenzioni e nelle speranze dell’Amministrazione, potrebbe infatti rientrare tra quei piani destinatari dei fondi del Recovery plan. Denaro europeo per un progetto che il Comune non si è mai potuto permettere, tanto è costoso.

Rispunta l’idea di interrare viale Cavriga, se ne parla dall’89

La volontà di andare a risolvere il problema del traffico veicolare di viale Cavriga non è nuova. Da anni si discute sull’opportunità di eliminare il via vai di mezzi che attraversa il polmone verde cittadino. Il primo tentativo è datato ‘89, quando l’allora direttore della scuola di specializzazione di architettura del Paesaggio dell’Università di Genova Annalisa Calcagno firmò un articolatissimo studio sul Parco che, tra le altre cose, comprendeva una dettagliatissima analisi del flusso del traffico giornaliero, nonché la conta degli accessi.

La proposta, all’epoca, fu quella di eliminare le auto a favore di un metrò a fune. Uno studio anch’esso rimasto solo sulla carta. Così come non ha trovato attuazione la galleria ipotizzata nel Duemila dal dirigente del settore Progettazione e lavori pubblici del Comune di Monza, l’architetto Bruno Lattuada che, sotto la Giunta Colombo, pensò a un tunnel di soli 1.200 metri per il quale venne anche fatto uno studio di fattibilità comprensivo di stime economiche. Presentato in pompa magna al Manzoni, all’indomani della sua approvazione in Aula, fu presto dimenticato.

Il progetto Carbonara

Col cambio di Giunta, ecco che si aprì un ulteriore fronte. Il sindaco di centrosinistra, nonché architetto, Michele Faglia decise di indire un maxi bando europeo per la riqualificazione della Villa Reale che comprendesse anche un radicale ripensamento dell’assetto viario circostante. Al concorso parteciparono oltre 30 studi di architettura e alla fine a vincere fu il prestigioso studio Carbonara che poi avrebbe dato il nome al progetto. Quello che uscì dalle matite degli architetti fu un piano ambiziosissimo che, tra le tante modifiche, prevedeva anche l’interramento di via Boccaccio (e non di viale Cavriga). A distanza di quasi vent’anni, anche del piano Carbonara non rimane che qualche documento chiuso negli archivi comunali.

"Un vero peccato", ha commentato l’ex primo cittadino Faglia. "Interrando via Boccaccio, partendo dal ponte sul Lambro, si sarebbe andato a intervenire su un’arteria urbana, che si trova fuori dal Parco e, contestualmente si sarebbe ricreata quella continuità verde tra i giardini della Reggia e i Boschetti". Un intervento, anche quello, faraonico, che prevedeva, tra le altre cose, un parcheggio interrato pluripiano da 600 posti sotto i Boschetti e in fregio a via Boccaccio.

"Era un progetto innovativo"

«Era un progetto innovativo, se ci fosse stato il coraggio da parte dei miei successori, si sarebbe potuto realizzare. Pensare adesso a un intervento radicale come l’interramento di viale Cavriga sarebbe folle, una cosa assurda. La tratta va semmai pedonalizzata. Al massimo potrebbe essere previsto il passaggio delle auto elettriche".
Una proposta "fuori tempo - ha aggiunto - E non parlo solo dei costi esorbitanti, ma anche dell’effettiva utilità che avrebbe. E’ già stato finanziato il lotto di Pedemontana che passa a Nord del Parco che andrà a risolvere l’attraversamento est ovest che è il più critico della Brianza. Anche perché il problema non è la viabilità interna, bensì quella extraurbana. Sono i mezzi che escono dalla Valassina e che attraversano Monza per andare dalla parte di Villasanta". Oltre alla tratta della Pedemontana a nord di Monza, ha osservato infine l’ex sindaco, "c’è anche la tangenzialina dell’ospedale finita di recente e che, una volta, aperta, permetterà ai mezzi che escono dalla ss36 di bypassare Monza alleggerendo così il traffico su viale Cesare Battisti e, di conseguenza anche su via Boccaccio e via Cantore, che è, quest’ultima, la strada più inquinata di Monza tanto è battuta dai veicoli".

Critiche dagli ambientalisti

Particolarmente critici nei confronti dell’idea di interrare viale Cavriga sono i membri del Comitato per il Parco A. Cederna che hanno sollevato tutta una serie di criticità. In primis, il progetto. O meglio, l’assenza di esso.

"Al momento, non ci risulta ci sia un vero e proprio documento relativo che vada oltre le dichiarazioni di intenti hanno fatto sapere - Una proposta di questo tipo dovrebbe essere ancorata a studi e pianificazioni". La galleria, aggiungono, "si inquadrerebbe in un ambito che poco o niente ha a che vedere con la gestione del Parco e con una sua seria riqualificazione, ma si inserisce in un ambito differente quale la gestione del traffico".

Il nodo della viabilità di viale Cavriga è stato affrontato negli ultimi tempi con la chiusura parziale nei giorni feriali. Una disposizione che ha avuto buoni riscontri. "Si tratta di un punto di partenza più che significativo: una sperimentazione da proseguire e da integrare con ulteriori operazioni di pianificazione - ha dichiarato Bianca Montrasio, portavoce del Comitato per il Parco - Siamo invece totalmente contrari alla realizzazione della galleria. Un’opera di questo tipo avrebbe un forte impatto sul Parco. Implicherebbe la cancellazione di fasce verdi e potrebbe avere qualche conseguenza sulle falde sotterranee, patrimonio da non dimenticare". Senza scordare che "un sottopasso per automezzi comporterebbe la realizzazione di una serie di manufatti che non potranno non stravolgere il disegno del nostro parco monumentale. Si pensi alle vie di fuga e agli impianti di aerazione. Non solo: nei desiderata del primo cittadino monzese vi sarebbe anche la realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Parcheggio che risulta davvero incomprensibile, visto che l’attuale struttura a Porta Monza è più che sufficiente alla bisogna".

"Uno spreco di denaro pubblico"

Infine, vi è il capitolo soldi. "Un autentico spreco di denaro pubblico - ha commentato Roberto D’Achille, esponente del Comitato La Villa Reale è Anche Mia - Riteniamo che il Recovery Plan debba essere al contrario una occasione per recuperare fondi coi quali proseguire nel lavoro di pieno recupero del complesso Parco e Villa Reale. L’elenco di punti da inserire in un potenziale programma è facile da stendere; fra i primi, in ambito viabilistico, l’interramento di via Boccaccio, già previsto dal piano regolatore Benevolo e dal progetto Carbonara che avrebbe il duplice vantaggio di rendere più scorrevole l'asse viale Brianza/viale della Libertà e, soprattutto avrebbe il merito di ricongiungere il complesso Villa e Parco alla città, attraverso i Boschetti Reali, tramite la Passeggiata Beauharnais, che porta all'Arco neogotico e da questo ai Giardini Reali, ricollegando tra loro i maggiori monumenti di Monza".

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