Storico stabile

Ristrutturarlo costa 9 milioni e mezzo, il nuovo cineteatro «Duse» non si fa più

E’ schizzato alle stelle l’importo per riqualificare e riaprire lo storico stabile di via Marco D’Agrate, chiuso da 7 anni

Ristrutturarlo costa 9 milioni e mezzo, il nuovo cineteatro «Duse» non si fa più
Pubblicato:

La riqualificazione del cineteatro Duse ad Agrate non si farà, forse per sempre. E’ un annuncio a sorpresa quello dato nei giorni scorsi dal sindaco Simone Sironi e dalla sua maggioranza di centrosinistra.

Ristrutturarlo costa 9 milioni e mezzo, il nuovo cineteatro «Duse» non si fa più

Troppo alti i costi, aumentati nel giro di poco tempo di quasi il 100% fino a toccare i 9 milioni e mezzo di euro. Una cifra insostenibile per le casse del Comune. E così il progetto di riqualificazione dello storico stabile, ceduto dalla parrocchia al Comune nel lontano 2018 e da allora rimasto chiuso, finisce in soffitta. Come anche il progetto culturale che avrebbe dovuto restituire alla città un cineteatro moderno.

L’annuncio riaccende nuovamente anche la polemica politica, anche perché solo pochi mesi fa le minoranze avevano insistito sull’insostenibilità dell’operazione. C’era anche chi, come la Lista civica agratese, aveva proposto la demolizione dello stabile. Idea respinta dalla maggioranza.

«L’amministrazione del Comune di Agrate, nel corso dello sviluppo del Piano Pluriennale delle Opere Pubbliche, ha avviato studi e progettazioni al fine di acquisire una conoscenza puntuale delle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi utili alla manutenzione del patrimonio pubblico e allo sviluppo delle diverse attività e iniziative previste nei propri programmi, compresa la ristrutturazione del cineteatro Duse - si legge in un comunicato diffuso la scorsa settimana - Nel Bilancio di previsione 2025-2027, approvato dal Consiglio comunale nel dicembre scorso, tali investimenti risultavano in larga parte finanziati tramite l’accensione di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti».

In particolare per quanto riguarda il «Duse» il costo stimato per la riqualificazione, fino alla scorsa settimana era di 5 milioni e rotti. Di questi, quasi 4 milioni e mezzo finanziati con mutuo. Un costo peraltro già cresciuto negli anni in maniera consistente rispetto alle previsioni iniziali. E ora letteralmente esploso.

«Nei giorni scorsi sono pervenuti agli uffici comunali i primi esiti parziali delle analisi tecniche avviate - prosegue infatti la nota del Comune - In particolare, per quanto riguarda gli interventi sugli edifici comunali (sedi istituzionali e scolastiche) relativi all’adeguamento alle normative antisismiche, antincendio e agli impianti, i risultati emersi indicano un fabbisogno economico significativamente superiore rispetto alle stime iniziali. Parallelamente si è conclusa la progettazione definitiva-esecutiva della ristrutturazione del cineteatro Duse. Il progetto aggiornato evidenzia un costo complessivo di 9,5 milioni di euro, ben oltre le previsioni iniziali elaborate a fine 2024. L’aumento è riconducibile al completamento della progettazione architettonica, integrata con le componenti specialistiche; in particolare quella strutturale, che ha subito sostanziali revisioni. Anche la parte relativa alla sicurezza antincendio è stata oggetto di aggiornamenti in seguito all’evoluzione del quadro normativo nazionale».

In poche parole la Giunta è stata chiamata a fare delle scelte. E l’adeguamento alle normative negli edifici comunali (il peso maggiore è quello legato alla vulnerabilità antisismica), prioritario e imprescindibile, impegnerà le casse comunali per ben 5 milioni e mezzo di euro erodendo di fatto le disponibilità e costringendo ad accendere mutui per circa 1 milione e 800mila euro, con relative rate di rimborso per gli anni a venire.

«Alla luce di questi nuovi elementi, e considerato che l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione comunale è garantire una gestione economica sostenibile ed equilibrata nel medio-lungo periodo, si ritiene indispensabile avviare un’ulteriore fase di approfondimento - si chiude il comunicato - Tale percorso dovrà consentire di definire un piano di azione che sappia coniugare le reali priorità di intervento con le disponibilità finanziarie, preservando la tenuta complessiva del bilancio comunale. Pur confermando che l’adeguamento degli edifici comunali alle normative vigenti rappresenta una priorità imprescindibile. L’Amministrazione riconosce anche l’importanza di rispondere alla domanda di sviluppo culturale nel territorio. In tal senso, si procederà a valutare ogni possibile opzione che consenta di individuare soluzioni sostenibili e concrete, sia in termini di spazi, infrastrutture che di finanziamenti (pubblici-privati), per soddisfare tale esigenza».

Su questo aspetto, il sindaco, da noi interpellato, non si sbilancia. Sul tavolo potrebbe tornare l’ipotesi di procedere con il completamento del piano interrato della scuola dell’infanzia di via don Gnocchi, da destinare ad auditorium e sala polifunzionale. Altra opzione, ricavare una struttura destinata alla cultura dall’operazione di riqualificazione dell’area Star.

i demolizione del «Duse» al momento non si parla, ma la sensazione è che il destino del cineteatro sia segnato.

Centrodestra all’attacco: «E’ l’ennesimo fallimento nella programmazione»

«Il Duse? Solo l’ultimo dei fallimenti della programmazione delle Giunta di centrosinistra». Questa la sintesi della posizione del centrodestra cittadino, espressa dal capogruppo in Consiglio comunale, Massimo Bosisio.

«Siamo di fronte ad un’incapacità progettuale imbarazzante - ha commentato Bosisio dopo aver appreso dalle parole del sindaco Simone Sironi dell’aumento dei costi per la riqualificazione del Duse e per adeguamento alle normative degli atri edifici comunali - L’elenco dei fallimenti è sempre più lungo. Penso alla scuola dell’infanzia, ai Giardini di Villa d’Adda. E ora il cineteatro e anche i costi di adeguamento degli altri edifici comunali. Da anni diciamo che l’operazione “Duse” non sta in piedi. Non siamo stati ascoltati. Come si può pensare di aprire un cinema in un’epoca in cui fanno molta fatica persino le sale delle grandi catene? E come si può pensare di riaprire un teatro in un posto in cui non c’è nemmeno una dotazione di parcheggi?».

Oltre a ciò, l’esplosione dei costi.

«Ora apprendiamo che quel cineteatro acquistato per poche centinaia di migliaia di euro dalla parrocchia, costerebbe alla comunità 9 milioni e mezzo di euro - ha aggiunto Bosisio - Anzi, di più. Perché vanno aggiunti i costi di acquisto e quelli di progettazione. Una follia fatta con i soldi dei cittadini. Non è una questione di colore politico, di maggioranza e opposizione. E’ una questione di logica e di buonsenso».

osisio ha annunciato di voler portare la questione nuovamente in Consiglio comunale. «Qui ci sono di mezzo un sacco di soldi dei cittadini - ha concluso - E’ ora che chi amministra la città si prenda le responsabilità di questi ripetuti fallimenti ed errori».

Necrologie