Rosa Bazzi lavora a Nova Milanese
La donna, condannata all'ergastolo insieme al marito Olindo Romano per la strage di Erba dell'11 dicembre 2006, si occupa di fare le pulizie all'interno della rimessa e della sede di una Cooperativa sociale di trasporti sanitari
Da carcere di Bollate a una Cooperativa sociale di Nova Milanese che si occupa di trasporti sanitari dove Rosa Bazzi lavora di giorno, sono circa quindici chilometri. La donna, che sta scontando l’ergastolo col marito Olindo Romano perché riconosciuti entrambi come autori della Strage di Erba, dopo 17 anni di detenzione, da gennaio ogni mattina esce dal carcere per recarsi sul luogo di lavoro e poi rientra nel pomeriggio.
Rosa Bazzi lavora a Nova Milanese
Vi arriva ogni mattina presto, intorno alle 7.20, seduta sul sedile passeggero di un’ambulanza. Qui si occupa di fare le pulizie all’interno della rimessa e della sede della Cooperativa sociale. Lo stesso lavoro che faceva prima del 2006. In questi giorni con cappotto pesante con il cappuccio, maglione morbido e jeans, una borsa capiente tenuta con la mano destra e il viso coperto dagli occhiali da sole: senza manette o costrizioni, senza Forze dell'ordine intorno a lei, dà quasi l'impressione di essere una normalissima donna sulla sessantina che si appresta a portare a termine gli ultimi anni di lavoro prima della pensione.
Oggi l'udienza per valutare l'istanza di revisione
Intanto oggi, venerdì 1 marzo, è un giorno particolare per i due coniugi. Dopo diverse ricorsi e richieste di revisione, è in corso a Brescia l’udienza per valutare l’istanza di revisione del processo, ammessa dalla seconda sezione della Corte d’appello di Brescia.
Per voltare pagina e dar via ad processo bis sarà necessario documentare quali nuove fonti di prova sono a vantaggio dei due coniugi. La Corte potrebbe accettarle, farlo in parte o non reputare i documenti rilevanti al fine del nuovo procedimento.
La vicenda
La terribile vicenda risale all'11 dicembre 2006, diciotto anni fa: nella strage, compiuta nell’appartamento di una corte ristrutturata nel centro della cittadina furono uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, presente sul luogo, si è salvato perché creduto morto dagli assalitori.
Le due statue dei coniugi Olindo e Rosa
Nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 febbraio, intanto sono comparse due sculture di Rosa Bazzi e Olindo Romano al centro della piazza del mercato a Erba, a pochi passi dalla loro abitazione dove nel 2006 si consumò la strage. Le due sculture sono state realizzate da Nicolò Tomaini, artista lecchese classe 1989 che ha rivendicato l'azione sui suoi social, riprendendo la performance con arco e freccia di Marina Abramovic e Ulay dal titolo "Rest energy". Leggi di più su PrimaComo.it