Rosa Mussi e Piero Oggioni festeggiano 70 anni di matrimonio
Anniversario che i due concittadini hanno ricordato partecipando alla Messa nella chiesa della Madonna di Lourdes a Lissone.
Una coppia di ferro, che può essere portata ad esempio in una società diventata molto fragile e intollerante nei rapporti, è quella formata dai concittadini Rosa Mussi, più conosciuta come Rosetta, 96 anni, e da Piero Oggioni, che toccherà i 97 il prossimo 23 settembre.
Un importante traguardo per i coniugi Oggioni
Martedì 6 giugno hanno raggiunto i 70 splendidi anni di vita matrimoniale e domenica 11 hanno voluto ringraziare il Signore Gesù per l’importante traguardo partecipando alla Messa delle 11 a Lissone nella chiesa della Madonna di Lourdes, con figli, nipoti, pronipoti e parenti vari. Una tappa e un luogo quasi forzati, perché come ha riferito Rosetta
«avremmo voluto ricordare questo anniversario nella nostra Basilica dei santi Siro e Materno dove il 6 giugno 1953 abbiamo pronunciato il nostro fatidico “sì” benedetto da monsignor Giovanni Bandera, ma come coppia siamo stati dimenticati dalla Comunità pastorale che a marzo aveva organizzato l’evento per gli anniversari di matrimonio, siamo stati esclusi. Finora ogni cinque anni avevamo sempre partecipato. L’ultima volta è stata in occasione dei 65 anni in cui ci era stato consegnato un attestato. Forse stavolta devono aver pensato che non ci fossimo più».
La coppia ha due figlie: Danila, 69 anni, e Marinella, 66; cinque nipoti: Raffaele, Matteo, Pamela, Valentina e Lorenza; e altrettanti pronipoti: Ludovica, Tommaso, Lavinia, Elena e Aronne.
Rosetta, una donna dal carattere forte e deciso
Rosetta Mussi, nata a Monza il 28 gennaio 1927, quarta di nove fratelli, non dimostra affatto la sua età. Ha una lucidità mentale pari a quella di un trentenne, una memoria straordinaria, ricorda proprio tutto, anche i più piccoli particolari, possiede una parlantina sciolta e rapida, è autonoma in tutto. Una donna dal carattere forte e deciso con idee ben precise in testa, alla quale non si può imporre niente, anzi è lei che dispone cosa fare. Ha lavorato per 40 anni come tessitrice alla tessitura Gavazzi (Epg) di Desio, dov’era la veterana.
«Ero entrata in tessitura a 14 anni, quando eravamo 2mila dipendenti - ha ricordato - L’ho lasciata con 350 lavoratori. Governavo 24 telai e la mia produzione era la più alta di tutti. Quando ho visto che negli anni gli occupati diminuivano mi sono preoccupata, ma l’allora capo sala Pozzoli mi aveva detto: “Fin che ci sono io il tuo posto è sicuro perché sul lavoro sei una garanzia”».
Piero e il suo primo incontro con Rosetta
Piero Oggioni, nato a Desio il 23 settembre 1926, ha lavorato nella falegnameria di famiglia a Binzago di Cesano Maderno per tantissimi anni, poi con l’arrivo dell’Autobianchi è entrato in fabbrica. Lui al contrario della moglie, è più taciturno. Sa ascoltare.
Come si sono conosciuti?
«Per una coincidenza - ha spiegato Rosetta - Mio papà Raffaele, che lavorava alla rimessa dell’Atm, quel giorno non stava bene e mamma Angela mi aveva mandato ad avvertire. Mi aveva accompagnato la mia amica Anna. Passando per un portone avevo salutato l’amico Aurelio che era in compagnia di un certo Piero. Ero rimasta colpita dalla sua bellezza e dalla sua altezza, ma tutto era finito lì. Lo avevo incontrato in un’altra circostanza, al bar sport dove la domenica ballavano. Lui mi aveva invitato, ma io per fare la preziosa gli avevo risposto che ero già impegnata. Ci siamo incontrati altre volte e abbiamo iniziato a frequentarci. Oggi siamo ancora insieme e ci vogliamo bene».
Le nipoti domenica hanno donato un mazzo di fiori con questo biglietto:
«Quanta vita, quanta fatica, quante risate, quante litigate, quanto amore passato e condiviso, da oggi fino alla fine sempre col sorriso».