Dopo 150 anni

Rosso, corposo e soprattutto...solidale: la produzione vitivinicola torna a Monza

Autari è il frutto di un progetto e di un sogno, portato avanti dalla Fondazione Tavecchio

Rosso, corposo e soprattutto...solidale: la produzione vitivinicola torna a Monza
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Ha colore rosso rubino, al naso emergono aromi di frutti rossi, lampone, ciliegia appena colti e anche di rosa rossa. Al palato dimostra una buona acidità, che permette di abbinarlo con piatti robusti e grassi, salumi, formaggi e carni rosse, e anche con un bel risotto alla monzese.

La produzione vitivinicola torna a Monza

Così Antonio Erba, referente per Monza e Brianza dell’Associazione italiana sommeliers, ha descritto Autari, il vino barbera che grazie alla Fondazione Tavecchio onlus e al Gruppo Meregalli riporta a Monza la produzione vitivinicola dopo 150 anni. Con fini solidali. Autari è il frutto di un progetto e di un sogno, portato avanti dalla Fondazione Tavecchio.

«Il vigneto di 1000 metri quadrati -spiega Alessio Tavecchio- nasce all’interno dell’agriparco solidale “Accolti e raccolti” che la Fondazione possiede vicino al Vero Volley. Dodicimila metri quadrati in cui coesistono un bosco, un frutteto realizzato in parte con le piante provenienti dall’Expo 2015, un orto, un giardino sensoriale, un apiario con quattro arnie, 12 orti in affitto (abbiamo trenta persone in lista d’attesa) e una pedana accessibile di 1000 metri quadrati per persone con disabilità».

Come nasce il progetto

Il progetto del vino nasce nel 2015: «Abbiamo fatto testare il terreno dai nostri tecnici -racconta Marcello Meregalli- e la risposta è stata positiva: avremmo potuto reintrodurre la produzione vitivinicola a Monza» dopo che a fine Ottocento le ultime viti furono estirpate causa fillossera, e mai più rimesse a dimora. «Nel 2017 selezionammo nelle Langhe le prime barbatelle adatte al clima monzese, un vitigno resistente. Nel 2020 e nel 2021 abbiamo fatto i primi raccolti, poca cosa giusto per verificare il prodotto. Poi la vendemmia 2022, che ha dato le conferme attese: «Grazie alla  collaborazione con l’azienda vitivinicola Santa Croce di Missaglia abbiamo potuto vinificare le uve, affinarle in barrique, aspettare un anno e mezzo che il vino fosse pronto. Speravamo nei 13 gradi, è andata ancora meglio: 14, grazie al grande caldo registrato nel 2022».

Ecco il perché del nome Autari

Autari deve il suo nome al leggendario re dei longobardi che suggellò il suo amore e la sua unione con la regina Teodolinda con una tazza di vino rosso. Le 492 bottiglie frutto della prima vendemmia non sono in vendita ma esclusive, uniche e personalizzabili, si possono ricevere in regalo a seguito di una donazione (minimo 1000 euro) che andrà a sostenere il progetto di agriparco solidale della Fondazione Tavecchio. «Lo dico chiaramente -spiega Alessio Tavecchio-: lanciamo alla proposta alle tante realtà che ci sostengono dal 1998. Il vigneto Autari è stato concepito con una missione sociale chiara: promuovere lo sviluppo sostenibile, creare opportunità occupazionali  locali e  preservare il patrimonio vitivinicolo del territorio».

L'agriparco di viale delle Industrie

Il progetto di sviluppo dell’agriparco lungo viale delle Industrie prevede che accanto alle attività presenti di cui s’è detto, che attirano ogni anno 5000 visitatori tra cui molte scolaresche («i bambini scoprono le api, si divertono un mondo a pigiare l’uva coi piedi, magari vedono per la prima volta uan melanzana» sottolinea Tavecchio), si realizzi un centro polifunzionale (“Sapor fare” è il suo nome) con ristorante da 110 posti, wine school, una sala polifunzionale da 200 posti adatta ad eventi, laboratori per eventi formativi e inclusivi, «sempre con una particolare attenzione a chi è fragile, dall’ex carcerato al disabile,  al disoccupato- ricorda Tavecchio-. Da anni collaboriamo col Comune per trasformare un’area agricola di 1300 mq in area edificabile. Ormai tutti i passaggi normativi sono stati fatti, perseguiamo 16 obiettivi sui 17 dell’Agenda Onu 2030 (manca la ripopolazione ittica...). Servono tre milioni di euro, Autari può essere un tassello importante per centrare l’obiettivo».

I progetti della Fondazione Tavecchio

La Fondazione Tavecchio oggi è team building, offre tirocini e borse di lavoro presso l’agriparco, col “Villaggio delle abilità” porta avanti un progetto con Comune di Monza e Regione un’unità di offerta sperimentale per gravi disabilità, con l’obiettivo di arrivare a un’autonomia personale e all’integrazione tramite il lavoro. E poi l’ability school day (la diversity inclusiva nelle scuole), e il progetto per favorire l’empowerment femminile nell’agriparco, per favorire l’indipendenza e l’imprenditorialità delle donne. Autari può aiutare. Il prossimo obiettivo, ha buttato là Erba, è la denominazione d’origine controllata. Chi è interessato a donare per Autari può visitare il sito https://www.alessio.org/autari/.

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