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Salute femminile e stereotipi, il convegno di SYNLAB CAM

Un'incontro tutto al femminile per parlare di stereotipi e tabù che ancora oggi condizionano la vita delle donne

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Quanto pesano oggi gli stereotipi di genere sulla salute femminile? E come i bias culturali e i tabù condizionano oggi la vita delle donne? E’ questo il tema su cui si è concentrato l’incontro “Salute della donna e violenza degli stereotipi. Tra falsi miti e tabù: la consapevolezza nell’affermazione del proprio benessere”, organizzato da SYNLAB CAM Monza nella serata di giovedì 23 novembre all’Auditorium Angelo Gironi di viale Elvezia. Essere consapevoli di pregiudizi e stereotipi, è infatti essenziale per legittimare le diverse e possibili scelte personali, per compiere un passo importante verso una società più inclusiva, rispettosa e attenta al benessere di tutti, ancor più a quello femminile.

Il video racconto del convegno SYNLAB

I temi dell'incontro

Una tavola rotonda multidisciplinare moderata dalla giornalista di IODonna e Corriere della Sera, Paola Centomo, e composta da relatrici, donne, esperte di cultura e di salute. In particolare sono intervenute: Caterina Tonini, CEO e Board Member di Havas Pr Milano; Mara Cazzaniga medico chirurgo e specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale di SYNLAB CAM Lei; Chiara De Micheli medico e chirurgo specialista in ginecologia di SYNLAB CAM Monza; e Annamaria Lanzani medico e chirurgo specialista in ginecologia di SYNLAB CAM Monza. Durante la serata sono stati approfonditi, attraverso gli interventi, tabù, stereotipi e pregiudizi che ancora oggi influenzano il benessere e la salute della donna.

Il dibattito si è sviluppato lungo due direttive. Prima si è parlato di come i mass e social media influenzino la libertà della donna nelle sue scelte in ambito di Medicina e Chirurgia Estetica. Succede, ancora molto spesso, ad esempio, che un intervento di medicina estetica sia vissuto come scelta frivola e non come leva per la ricerca del proprio sé migliore.

“Mi capita sempre più spesso che arrivino da me ragazze giovani chiedendomi di “assomigliare” ad immagini di modelli che trovano sui social. Molto spesso però dietro a queste richieste c’è un’insicurezza delle ragazze rispetto al proprio aspetto che non può essere colmata la chirurgia estetica” ha spiegato la dottoressa Cazzaniga.

 

Il dibattito si è poi concentrato sul tema del dolore femminile, e come ancora oggi sia ignorato, non creduto o sottovalutato. Una normalizzazione che viene compiuta anche alle donne stesse, in particolare quando si tratta di argomenti come: vita sessuale di una donna in menopausa, dolori mestruali, oppure al parto. Questo però impedisce di riconoscere un dolore che spesso è invece patologico, come nel caso dell’endometriosi, della vulvodinia o del vaginismo.

“La donna già a partire dall’età dei 12 anni prova una serie di dolori, che a volte sono purtroppo fisiologici, ma che spesso invece possono essere indice di una patologia che va curata. Si dice che “il dolore è donna” ma questo è un altro stereotipo” ha spiegato la dott.ssa De Micheli

Il progetto My Period My Sport

Infine, si è parlato di sport con la dott.ssa Lanzani, che ha presentando il progetto “My period my sport” realizzato con SYNLAB in collaborazione con il Real Meda di calcio femminile.

“Questo progetto è nato dalla consapevolezza che le donne spesso vengono discriminate nel settore sportivo, a causa del ciclo mestruale. Noi abbiamo voluto mettere al centro le atlete, creando dei piani di allenamento personalizzati in linea con i cambiamenti ormonali e metabolici che loro vivono durante i 28 giorni del ciclo mestruale. Allo scopo di monitorare e valutare benefici di questo approccio in termini di riduzione degli infortuni e miglioramento della performance” ha spiegato Lanzani.

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