Il debutto sul piccolo schermo

Sara Drago dal palcoscenico alla televisione

Il debutto dell’attrice muggiorese nella serie «Call my agent» su Sky, remake di una serie cult francese di successo

Sara Drago dal palcoscenico alla televisione
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Il suo nome e il suo volto stanno diventando sempre più familiari al pubblico in questi giorni: il suo talento e la sua bravura le hanno fatto fare davvero tanta strada, accompagnandola dal magico mondo del teatro alla tv.

Sara Drago dal palcoscenico alla televisione

Sara Drago 33enne attrice muggiorese, che calca il palcoscenico da 12 anni, una passione a cui si è avvicinata sin dalle scuole, adesso è protagonista della serie più esplosiva e ironica dell’anno: «Call my agent», Chiama il mio agente, prodotta da Sky Studios e Palomar, disponibile su Sky e in streaming su Now. Il primo episodio è andato in onda venerdì sera della scorsa settimana. Un debutto importante e sorprendente, quello di Sara Drago che ha fatto dire a tanti, «E’ nata una stella» e che ha fatto esultare gli amici muggioresi davanti a questo salto che ha  il sapore di una bella sorpresa.

Tutto è nato dal desiderio di ampliare gli orizzonti

«Tutto è nato con il desiderio di cambiare un po’ la mia vita, ampliando gli orizzonti, anche perché la pandemia aveva “massacrato” il teatro, quindi ho deciso di trasferirmi a Roma e mentre ero in scena con la compagnia di Michele Sinisi ho fatto diversi self tape e provini con la mia agente Donatella Franciosi, finchè il regista di “Call my agent”, Luca Ribuoli  con un’audizione mi ha scelto tra tante altre candidate, dandomi l’opportunità di fare questa esperienza –  ha spiegato Sara – Sono contenta e devo ringraziare tutti, perchè io venivo dal teatro e non ero nessuno, eppure hanno creduto in me».
Energica e spumeggiante, Sara nella serie interpreta «Lea Martelli», uno degli agenti della fittizia agenzia «Cma» che si occupa di gestire le carriere e le vite dei principali attori dello starsystem procacciandogli gli ingaggi migliori. La serie è il remake di quella cult francese «Dix pour cent» e in questa prima stagione gli episodi sono 6.

«La prima settimana sul set ero molto spaventata di non fare bene, di non essere all’altezza – ha raccontato – Per anni ho fatto teatro e quindi ho la consapevolezza di come recitare sul palcoscenico. Qui ho dovuto imparare le cose più tecniche per esempio come seguire e guardare le telecamere, temevo di perdere la mia spontaneità. La mia fortuna è di lavorare con grandi attori e professionisti che mi consigliano e con cui c’è una bella sintonia».

Con le star del cinema

L’attrice muggiorese si trova, infatti, sul set al fianco di Stefano Accorsi, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Corrado Guzzanti, Paolo Sorrentino, Matilda De Angelis, che interpretano sè stessi. Un debutto in tv per Sara con un cast stellare.

«Io interpreto la parte di Lea una degli agenti che ha in carico questi grandi attori, che bisogna dire si sono messi in gioco con molta ironia, interpretando sè stessi quando sono sul set. Con loro si è creata una bella intesa». Un personaggio, quello di Lea, che interpreta con grande slancio e che in parte le somiglia. «In Lea, c’è di me la determinazione e l’ambizione. Lei, però, è più dura e coraggiosa e ce la mette tutta per vincere in ogni caso – ha spiegato – Di me è uscita la mia parte “animale”, che però deve rispettare l’equilibrio con gli altri caratteri dei personaggi ed è nato un cocktail entusiasmante ed esplosivo».

Da Muggiò a Roma

Accanto al suo nome, nelle interviste, non manca mai Muggiò, la sua città di origine. «Mi porto sempre nel cuore Muggiò perchè da li vengo e sono cresciuta, dove ho la famiglia e cari amici e dove ho sviluppato la mia creatività, dove ho frequentato le scuole e la Ginnastica 75 – ha raccontato – E’ il luogo dove la mia fantasia e immaginazione galoppava e tra i sogni c’è sempre stato quello di spostarmi a Roma, ma ho sempre avuto paura di sganciarmi e di lasciare tutto, tra cui la scuola di teatro e i miei allievi». Il set è una nuova avventura intrigante che richiede un approccio diverso rispetto al teatro.
«Ho sempre lavorato tanto e continuo a farlo: ci sono giornate lunghe, a volte si gira al buio di notte, magari fino alle cinque del mattino – ha detto – Cerco di mantenere integra la mia vita privata, dedicandomi alla lettura, al canto, ai miei affetti. Quello che posso dire è invitare a seguire la serie perchè si ride di gusto e alla fine ridere un po’ fa stare bene tutti. Ci vuole».

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