Sei figli propri, uno in affido e una casa aperta al mondo: «Esperienza per crescere»
La bella testimonianza dei coniugi Alberto e Francesca Leoni, un esempio di accoglienza

Sei figli propri, uno in affido, e una casa aperta al mondo. Un’esperienza di vita interessante quella dei coniugi Alberto e Francesca Leoni. Sposati nel 1989, nel giro di sei anni sono nati i primi cinque figli, raggiunti nel 2003 dalla sesta. Hanno poi accolto un settimo bambino con l’affido famigliare e lasciato la loro porta sempre aperta a chi bussava, con una continua rete di relazioni che ha portato una ricchezza inaspettata.
Sei figli propri, uno in affido e una casa aperta al mondo: «Esperienza per crescere»
Hanno raccontato di loro, dei loro figli, dell’affido nel corso di un’iniziativa a Cesano Maderno, all’oratorio Don Bosco, organizzata dalle comunità pastorali Pentecoste e Ss. Trinità, con il Consorzio Desio Brianza, dal titolo: «Familiarizziamoci. Mi af-fido a te». Un incontro per riflettere di fronte alle sfide del quotidiano, con lo sguardo rivolto a Cristo.


«Ripensando alla nostra storia bisogna partire dal principio. Il punto iniziale sta nel fatto del nostro incontro. Non pensavo che potesse esistere una possibilità così – ha esordito Alberto Leoni, 67 anni, funzionario in una compagnia di assicurazioni e ora in pensione - Quando ho incontrato mia moglie ho incontrato una persona diversa da me e a me complementare, con uno sguardo aperto verso il mondo, verso le cose grandi. Con differenti competenze e con uguali obiettivi abbiamo cominciato a metterci a servizio della vita, nelle forme che questa presentava. Sono arrivati uno dopo l’altro i nostri figli, trascinandoci dentro una ricchezza di esperienze e rapporti che ogni figlio porta sempre con sé. Le fatiche, gli insuccessi ci sono stati, ma tutto è servito poi a modellarci per capire che ogni figlio ha bisogno di trovare la sua identità dentro un cammino di libertà. Prima del 2013, quando si parlava di eventuali affidi, mi sembrava una cosa distante da me. Pensavo che non saremmo stati in grado di sostenere altro rispetto alla vita che mi sembrava già piena. Mia moglie insegna e incontra tante situazioni e problematiche che non può lasciar fuori dalla porta di casa. Così spesso la nostra casa diventa punto di riferimento per tanti».
Il percorso di affido
«C’era in particolare un ragazzino che frequentava la nostra casa – prosegue Francesca, 59 anni, docente alla scuola secondaria di primo grado Pirotta - e che sarebbe dovuto andare in una comunità. Allora ci è sembrato naturale, e prima ancora ai nostri figli, che ci facessimo avanti per l’affido. Così è iniziato il nostro cammino con il servizio Affidi di Desio. Risultato: idonei per l’affido, ma per un altro bambino. E quando sei davanti alla realtà dici “Sì”, anche se ha un volto diverso. Così due mesi dopo inizia lo splendido viaggio col nostro settimo nuovo figlio, che prosegue tuttora. Il suo ingresso nella famiglia è stato naturale. Decisivo il contributo dei figli nell’accoglierlo in modo totale. Non che non ci siano state difficoltà, ma la sua presenza ci ha sempre aiutato a guardare anche i figli naturali come un dono, come un seme che dà i suoi frutti in un tempo e in un modo che non siamo noi a decidere».
«In questo cammino siamo stati molto accompagnati dal servizio Affidi di Desio - aggiunge Alberto - Gli incontri mensili tra famiglie affidatarie sono sempre stati importanti. Ora è diventata proprio una compagnia di amici, con cui ci confrontiamo sui passi avanti e sulle varie difficoltà, accompagnati da psicologi e assistenti sociali».
Una casa sempre aperta
Prima di iniziare questo affido casa Leoni era già stata luogo di accoglienza temporanea per tante persone in difficoltà in modi e momenti diversi.
«Un mondo di relazioni che ci ha sempre abituato a dilatare la misura del nostro cuore ai bisogni di chi incontravamo - aggiunge Francesca - Ogni volta che qualcosa passa sotto gli occhi, dici: “Questa non me la perdo!” perché è un’occasione per vivere una nuova e bellissima dimensione famigliare. Non si ha più paura a chiedere aiuto, e alla fine una soluzione si trova sempre e si trova anche bene. E’ un mondo che ti gira intorno e nello stesso tempo ti aiuta a crescere i tuoi figli».