Chi va e chi viene

Seregno e Lentate salutano don Mauro e don Andrea

Don Mauro Mascheroni andrà a Giussano mentre don Andrea a Lissone.

Seregno e Lentate salutano don Mauro e don Andrea
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Un ultimo abbraccio da parte della comunità di San Carlo a Seregno prima del trasferimento a Giussano.

Seregno saluta don Mauro

Domenica mattina una chiesa gremita ha voluto salutare don Mauro Mascheroni, destinato a Birone. Un congedo nei quattro giorni di «San Carlo in Festa», manifestazione con giochi e iniziative organizzate da giovedì in parrocchia e in oratorio.
«Ogni comunità ha tante testimonianze belle e i sacerdoti hanno la fortuna di conoscere tante storie - le parole di don Mauro nell’omelia –  Il solo fatto che una persona decida di venire a Messa è una testimonianza e la testimonianza che si da è ciò che conta davvero. Più è normale e più è bella e autentica. Il percorso per noi sacerdoti è come una staffetta quando si corre. Ho raccolto un testimone e ho fatto il mio tratto, ora consegno il testimone qui a San Carlo, correndo sempre con lo sguardo fisso verso Gesù».
Oltre a don Mauro, che lascia Seregno dopo otto anni, i parrocchiani hanno salutato anche il diacono Emiliano Drago: «Ho ricevuto molto da questa comunità, così come dagli ammalati dell’Unitalsi. Ho ascoltato le loro storie e quelle dei loro cari, anche in un periodo complesso come quello nel pieno della pandemia – ha raccontato al termine della funzione - Il mio augurio va a tutti voi, che possiate crescere nella Fede, con il mio desiderio che la Fede aumenti nell’ascolto e nella carità».
Al termine della cerimonia anche don Mauro ha voluto rendere grazie: «I ringraziamenti cominciano sempre con la lettera C – ha spiegato – Alle chierichette in particolare, conosciute nel 2017, hanno fatto tanta strada. Alle catechiste, ai confratelli e ai coristi e, non importa se non inizia per c, alle segretarie».
La Messa, nella quale animatori, allenatori ed educatori hanno ricevuto il mandato educativo, si è conclusa con un omaggio al sacerdote e al diacono, un cesto colmo di generi alimentari.
La giornata dei festeggiamenti è poi proseguita con il pranzo in oratorio, varie attività nel pomeriggio insieme a Legambiente, lo spettacolo di magia di Superzero, fino al concerto della Fanfara dei Bersaglieri e all’estrazione dei biglietti della lotteria.

Il benvenuto a don Walter

Santa Valeria ha accolto il nuovo vicario parrocchiale don Walter Gheno. Domenica mattina tantissimi fedeli hanno affollato il Santuario in occasione della Messa di benvenuto, a cui è seguito un aperitivo sul sagrato.
La Messa è stata anche l’occasione per animatori ed educatori di ricevere il mandato educativo.
Tante le emozioni per il nuovo sacerdote: «Due in particolare: la chiara e incoraggiante sensazione di familiarità, anche se i nomi imparati sono ancora pochi come i giorni della mia presenza – spiega il sacerdote – E il desiderio di mettermi a servizio di questa comunità nella conoscenza e nel rispetto della sua storia. Un servizio caratterizzato dalla consapevolezza di essere uno strumento nelle mani del Signore».
Molti i giovani, come coinvolgerli? «Sono un dono e una grande responsabilità. Li affido nella preghiera quotidiana. Non mancherà l'investimento di energie per garantire la possibilità di sentirsi conosciuti e amati dal Signore e di esprimere le proprie potenzialità. Questo è anche il compito della comunità adulta nel dono della propria appartenenza al Signore».
Quale sarà il suo primo obiettivo? «Non c'è una classifica. Se Gesù ha detto che ci riconosceranno come suoi discepoli dall'amore che manifesteremo, è inevitabile pensare e agire perché questa comunione sia reale e visibile. Un passo alla volta, insieme».

Don Walter Gheno sul sagrato del Santuario, domenica, con alcuni parrocchiani

Nuovo incarico a Lissone per don Andrea

Si è congedato rivolgendosi in particolare ai giovani, a coloro a cui si è dedicato con passione per undici anni, supportandoli nelle difficoltà, consigliandoli nel dubbio, gioendo delle loro soddisfazioni e coinvolgendoli in attività finalizzate a rendere ancora più profonda la loro fede. Ha invitato i ragazzi ad avere coraggio don Andrea Zolli, l’ex responsabile dell’Unità pastorale giovanile di Lentate e Barlassina che dal 3 settembre si è trasferito a Lissone per un nuovo incarico, quello di vicario delle parrocchie di Santa Margherita e Bareggia.
E oltre a tutti i sacerdoti della Comunità pastorale, c’erano tantissimi giovani domenica alle iniziative organizzate per ringraziare l’amato don, che ha ripercorso quanto fatto in questi anni, l’impegno profuso per instillare nei loro cuori i valori cristiani e supportarli nei momenti più duri, come quelli caratterizzati dalla pandemia.
Durante la Messa delle 11 in chiesa San Vito don Andrea ha invitato i «suoi» ragazzi a guardare al futuro con speranza, a non abbattersi e a non aver paura delle prove della vita «perché anche la terra per dare i suoi frutti deve essere ferita dall’aratro». Così anche i momenti di dolore diventano un’occasione di crescita e possono essere vissuti con coraggio se ci si affida a Dio.

Proprio «Abbiate coraggio» è il versetto del Vangelo (Gv 16,33) che il sacerdote ha scelto per l’ultimo pellegrinaggio in Terra Santa che ha condiviso, ad agosto, con altri venti pellegrini delle parrocchie lentatesi. «Gesù chiede ai suoi di avere il coraggio di andare controcorrente anche se si rimane da soli, anche se si fa fatica, anche se c’è la croce da portare - aveva spiegato don Andrea in un lungo messaggio di congedo pubblicato sul bollettino parrocchiale - Così ho voluto fare io con i giovani e meno giovani che hanno aderito al pellegrinaggio: abbiate il coraggio di fare la differenza, non temete di essere diversi dagli altri. Seguite il Signore Gesù perché ci incoraggia sempre. In Lui possiamo vincere le battaglie contro le nostre paure, contro le nostre oscurità».

Un incoraggiamento da cui si evince l’amore del prete per i tanti bambini e ragazzi che ha visto crescere in questi anni. Un affetto pienamente ricambiato, come testimoniato dal grande abbraccio con cui tutti loro lo hanno salutato, sia sul sagrato al termine della cerimonia sia nei vari momenti di festa nelle frazioni. Un abbraccio che racchiude una certezza: tutto il bene che ha seminato non andrà disperso. E come segno di gratitudine la comunità gli ha voluto donare dei regali: un salotto per la sua nuova casa, zaino e bacchette da montagna, sandali da camminata (da utilizzare nelle sue prossime escursioni), un atlante biblico in inglese (dato che don Andrea è una guida esperta della Terra Santa) e anche i biscotti fatti in casa, dolce che il sacerdote adora. Anche don Angelo Crippa ha voluto omaggiarlo, donandogli la sua croce del 50esimo anniversario di sacerdozio.

don Andrea

(nella foto di copertina don Mauro)

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