Sfalci fantasma e cocciniglia, allarme nelle aree verdi
Dal Parco ai quartieri ci sono panchine che spariscono nel verde ed erba tagliata lasciata a terra

Se le strade restano sporche, non va meglio per i marciapiedi e lo sfalcio. Nonostante le novità sul servizio annunciate in pompa magna dalla Giunta Pilotto, per il momento permangono situazioni di criticità a Monza.
Sfalci fantasma e panchine che spariscono nel verde



La situazione riguarda tanto per cominciare il Parco, per cui era arrivata settimana scorsa anche la precisazione del Consorzio sul fatto che lo sfalcio seguisse dei doveri di rispetto della biodiversità e che quindi in alcuni punti l’erba fosse alta seguisse uno scopo preciso di tutela del polmone verde.
Ci sono punti però in cui l’erba alta sommerge e non permette di raggiungere nemmeno una panchina posizionata nel verde, come dal lato di via Lecco. A segnalarlo Stefano Galbiati, consigliere comunale di Noi per Allevi: «Siamo alla follia, davvero vogliamo accettare di buon grado tutto questo senza dire nulla? Io non ci sto, io non mi voglio abituare al degrado, all’incuria, al menefreghismo cosmico», ha detto.
Sul tema è intervenuto in Consiglio comunale giovedì anche Marco Monguzzi (FdI): «Vi è una quantità significativa di tronchi, rami secchi e materiale vegetale abbandonato da mesi sia all’interno del bosco che ai lati dei principali viali del parco, compresi i giardini della Villa - ha detto - Si osserva inoltre una crescita incontrollata di vegetazione, anche infestante, che soffoca i prati. Anche le piantumazioni effettuate con cura in seguito all’alluvione dello scorso anno risultano oggi quasi completamente sommerse da erbacce e vegetazione spontanea, impedendo il corretto sviluppo delle nuove piantine. Quale iniziative si intende intraprendere in merito?».
Abbandonato a terra quanto tagliato
Oltretutto, dove invece lo sfalcio delle aiuole è stato effettuato, in alcuni punti della città, è stato lasciato a terra il sedimento. Galbiati ci scherza su: «Anche qui si tratta di biodiversità cittadina e serve per far concimare l’asfalto? O forse mi diranno che il lavoro non è ancora finito, perché devono ancora passare a raccogliere? Posso dire che in via Sempione per esempio le aiuole sono state tagliate da 1 settimana ma l’erba è ancora tutta lì. Speriamo che non venga un temporale perché sapete dove va a finire tutta quell’erba? A intasare i tombini non facendo defluire l’acqua».
Puntuale la replica dell’assessora Irene Zappalà: «Monza è una città meravigliosa, ma non abbiamo paura a dichiarare che c’è un problema di diserbo e ci sono zone che non hanno il livello che vorremmo, ma abbiamo stanziato ulteriori 300mila euro e quintuplicato le squadre sul territorio per riuscire a intervenire». E ancora: «Ieri avevamo 48 operatori che si stavano occupando della cura del verde. E’ sufficiente perché tutto sia perfetto? Ovviamente no. In alcune zone come San Giuseppe e San Carlo ci sono criticità, ma stiamo cercando di risolverle».
Contro la cocciniglia si sta intervenendo
Per quanto riguarda invece i numerosi casi di Takahashia Japonica segnalati un po’ ovunque sugli alberi cittadini (segnalazioni esplose in questo periodo, come sempre), è stata Zappalà ha rassicurato: «Per la cocciniglia non c’è dannosità né per uomini né per animali e secondo gli esperti sarebbero limitati anche i danni alle piante, causa solo disseccamento dei rami più bassi, gli uffici competenti stanno intervenendo per monitoraggio e contenimento».
In particolare, secondo quanto ha specificato il Comune in una nota, «sono state avviate alcune sperimentazioni con diverse tecniche di contenimento, anche se ad oggi non sono state ancora definite prescrizioni a livello nazionale o regionale per contrastarne la diffusione. Le strategie operative adottate in diverse aree verdi cittadine riguardano l'endoterapia presso i giardini di alcuni edifici scolastici; la lotta biologica con l’introduzione di insetti antagonisti in varie zone del territorio, compresi i giardini del Centro sportivo Nei e la potatura mirata per contenere la diffusione tramite la rimozione dei rami maggiormente infestati».
Monguzzi ha però segnalato i disguidi per i residenti, soprattutto in via di Via Don Attilio Valentini: «L’abbondante sostanza appiccicosa prodotta dall’infestazione delle piante sporca completamente le autovetture parcheggiate al di sotto delle piante stesse. La rimozione di tale sostanza è particolarmente difficoltosa e costringe gli abitanti nella zona (che utilizzano spesso i parcheggi) a dover lavare la macchina quasi ogni settimana».