Terremoto in Aci

Si chiude l’era Sticchi Damiani: avrà ripercussioni sul Gran Premio a Monza?

Niente quarto mandato: a luglio le elezioni per il nuovo presidente

Si chiude l’era Sticchi Damiani: avrà ripercussioni sul Gran Premio a Monza?
Pubblicato:

Ha fatto giusto in tempo a chiudere la sua partita più importante. Quella del rinnovo del contratto - arrivato dopo trattative lunghe e serrate - che garantirà all’Autodromo di Monza di poter continuare a ospitare il Gran Premio di Formula 1 fino al 2031.

Terremoto in Aci

Ora però, l’era di Angelo Sticchi Damiani alla guida di Aci sembra destinata a chiudersi. Non senza scossoni e non senza qualche preoccupazione, espressa da più parti, per il futuro della prestigiosa gara.
Dopo 12 anni di presidenza il manager leccese, che ha giocato un ruolo chiave nel panorama motoristico italiano, dovrà farsi da parte. A stabilirlo è stato il Governo che, dopo aver espresso già in autunno - in concomitanza con la sua rielezione per il quadriennio 2025-‘28 - le proprie perplessità in merito (dubbi che in realtà erano diretti in primis al poco gradito presidente del Coni Giovanni Malagò), è passato all’azione.
E lo ha fatto con un articolo inserito nel decreto Emergenze del 31 dicembre che stabilisce un limite nella riconferma dei presidenti di enti pubblici di natura sportiva, quale è Aci.

Le elezioni a luglio

Limite che Sticchi Damiani, alla sua quarta rielezione, ha superato. E così Aci non ha potuto fare altro se non procedere in tal senso, indicendo nuove elezioni.
Del resto, oltre all’articolo inserito nel decreto Emergenze, a giocare a sfavore di un ulteriore mandato era stata una nota del Ministero dello Sport di gennaio, con la quale aveva comunicato ad Aci «l’assenza dei presupposti per dare seguito al procedimento di nomina».
Martedì, dunque, l’Assemblea dell’Automobile Club d’Italia ha indetto la nuova procedura che andrà a individuare il successore di Sticchi Damiani.
Le elezioni si terranno a Roma il 9 luglio in prima convocazione. Il 10, nel caso si dovesse rendere necessaria una seconda convocazione. Le candidature dovranno pervenire entro il 31 marzo, con la precisazione che «saranno inammissibili candidati che siano stati già confermati due volte alla carica di Presidente dell’Aci».
Per Sticchi Damiani, nessuna possibilità, salvo colpi di scena, di potersi ripresentare. Suo malgrado, come del resto aveva lui stesso evidenziato durante la sua ultima visita ufficiale a Monza, avvenuta nel weekend del Rally Show di dicembre, solo pochi giorni dopo avere portato a casa il rinnovo del contratto del Gp. In quell’occasione aveva pure incassato un mezzo endorsement dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini che, in collegamento da Roma, aveva auspicato una «sempre più stretta collaborazione con Aci». Ma ciò non è bastato a garantirgli una continuità.

Il nodo lavori

Il timore di molti, ora, è che questa fase di passaggio possa costituire un freno all’operatività di Aci, con conseguente rischio di paralisi delle attività in corso. Scenario le cui conseguenze potrebbero riversarsi a cascata su Monza.
Nell’intesa raggiunta a novembre sul rinnovo del contratto del Gp, infatti, un ruolo centrale lo ha giocato la promessa di procedere celermente coi lavori di ammodernamento del circuito che è sì storico, ma che per gli organizzatori della Formula 1 deve anche mettersi in linea con gli impianti più moderni, diventando anche più attrattivo per i big spender.
Se la prima parte dei lavori (quelli del rifacimento del manto della pista e della messa in sicurezza dell’utenza con la creazione di un nuovo tunnel e l’ampliamento dei sottopassi già esistenti, modificati in modo da garantire la divisione del passaggio pedonale da quello veicolare) è ormai archiviata, è la seconda tranche degli interventi, quella su cui si dovrebbe procedere ora, a preoccupare. Si tratta infatti di una serie di opere cui l’Autodromo deve fare fronte e a cui Formula 1 tiene particolarmente, visto che si tradurrebbe, appunto, in ulteriori importanti introiti. Si va dalla riprogettazione degli ampi spazi che finora hanno ospitato la sala stampa, che verrà spostata, alla creazione di una lussuosa area hospitality, che verrebbe ricavata con una copertura permanente dell’ultimo piano dei box. Se gli interventi sulla sala stampa dovrebbero essere celeri, così potrebbe però non essere per o box che, prevedendo l’aumento di altezza dell’edificio, necessita di precise autorizzazioni.

Lo scenario

Quest’ultima procedura è già di per sé molto delicata e ora ad aggiungersi l’altrettanto critica fase che sta attraversando Aci. Di qui i timori emersi nelle ultime settimane. Lo stesso Ceo di Formula 1 Group Stefano Domenicali, con cui Angelo Sticchi Damiani aveva raggiunto l’intesa per il rinnovo del contratto del Gp e che in lui aveva trovato un interlocutore affidabile, starebbe guardando agli sviluppi della vicenda con la massima attenzione, tanto che, ben prima che Aci indicesse ufficialmente le nuove elezioni, avrebbe inviato una lettera al Governo per chiedere rassicurazioni sul futuro del circuito. Indiscrezioni parlano del possibile arrivo di un commissario straordinario che possa garantire la piena operatività di Aci di qui alle nuove elezioni. Qualcuno guarda poi a Geronimo La Russa, attuale presidente di Aci Milano e dunque conoscitore della realtà monzese, quale possibile successore di Sticchi Damiani. Basterà a tranquillizzare gli organizzatori del Mondiale?

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali
Necrologie