Si sposa in ospedale un mese prima di spegnersi per sempre
Serena Colombo e Mauro Smaniotto, di Carnate, sono convolati a nozze prima che la malattia si portasse via per sempre il dolce sorriso della 45enne
Si conoscevano sin da bambini, ma si sono ritrovati solo a distanza di trent’anni. Un amore sbocciato all’improvviso e coronato con il matrimonio giusto un mese prima che la malattia si portasse via per sempre una giovane vita. Se n’è andata a soli 45 anni Serena Colombo, di Carnate, strappata dall’affetto dei propri cari nel giro di poche settimane da un nemico subdolo e invisibile che non le ha lasciato scampo.
Si sposa in ospedale un mese prima di spegnersi per sempre
Un calvario breve, ma drammatico, che però la donna ha affrontato a testa alta e con il sorriso, quello che ha sempre caratterizzato la sua vita.
"Ha preso la malattia di petto e l’ha combattuta come una leonessa fino all’ultimo giorno, anche se dall’inizio i medici erano stati chiari sul decorso".
Lo dicono mamma Eugenia e il marito Mauro Smaniotto, 41 anni, che insieme a Serena ha vissuto meno di un anno, "ma è come se l’avessi fatto per una vita intera". I due, nati e cresciuti a Carnate, si conoscevano di vista, abitavano persino vicino, ma non si erano mai frequentati direttamente considerata anche la differenza di età. Il tempo intanto scorre, di acqua sotto i ponti ne passa tanta: entrambi affrontano nel mentre altre relazioni e Serena diventa anche mamma di Gabriel, oggi 28enne.
Un sogno coronato nonostante le difficoltà
Ma alla fine il destino torna a bussare alla porta di Mauro e Serena:
"Lo scorso settembre, quasi per caso, abbiamo iniziato a frequentarci e giorno dopo giorno ci siamo innamorati perdutamente l’uno dell’altra - racconta proprio il marito - E’ stato un colpo di fulmine, quasi inaspettato per tutti e due. Tant’è che dopo qualche tempo stavamo già pensando di sposarci".
Viene fissata anche la data, settembre 2024. Eppure la vita, si dice, è ciò che ci accade mentre siamo impegnati in altri progetti. In primavera, infatti, Serena si sottopone ad alcune visite dopo alcuni malesseri.
Il matrimonio come ultimo gesto d'amore
Il referto, però, equivale a una sentenza senza appello e i medici comunicano a Serena che purtroppo il decorso sarà fatale. Nonostante tutto la donna non abbandona la speranza. In fondo c’è un obiettivo da raggiungere ed è quel giorno di settembre in cui sarebbe dovuta convolare a nozze. Neanche Mauro si perde d’animo, anche se deve fare i conti con la dura realtà.
"Purtroppo sapevamo che difficilmente avremmo potuto attendere, quindi mi sono subito prodigato per anticipare i tempi - racconta - Mentre era ricoverata al San Gerardo, ho chiamato il Comune di Monza, ho spiegato la nostra storia e ho chiesto di poterci sposare in ospedale. Francamente non era importante dove potessimo celebrare il matrimonio, per me contava solo poter esaudire il grande desiderio di Serena e coronare il nostro amore. Però in Comune si sono presi subito a cuore la situazione e hanno accolto la nostra richiesta"
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