Simone Whitetiger Brusa torna sul ring
Il pugile 29enne è pronto a stupire: "Nel 2021, quando sono stato operato, mi davano tutti per finito. Si sbagliavano"
Nel 2021, quando è stato sottoposto a un intervento importante, in tanti, forse tutti, credevano che sarebbe stata la fine della sua carriera. Invece no. Simone Brusa, Whitetiger sul ring, è pronto a tornare. Succederà domenica 7 aprile a Milano, quando affronterà il maltese Heinrich Caceres sui sei round.
Simone Whitetiger Brusa torna sul ring
Per Simone Brusa, trent’anni il prossimo settembre, casa a Cesano Maderno ma radici in Sicilia, dove è nata mamma Maria, è l’occasione del riscatto.
Pugile dall’età di 16 anni, quando ha deciso di seguire i passi di nonno Giancarlo, professionista di pesi medi negli anni Cinquanta, e di papà Orazio, che in attività agonistica ha disputa 44 incontri con un palmares di 36 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte ed è stato in Nazionale, da dilettante ha affrontato 97 match: "Ero un ragazzino che voleva sempre combattere, vincere era il mio pensiero fisso, l’obiettivo, la missione: accettavo sempre qualsiasi match, anche se mi chiamavano la sera prima" racconta.
Una carriera interrotta bruscamente
Così arrivano i primi successi e le soddisfazioni come l’oro al Campionato regionale élite 2016, la finale del Guanto d’oro 2016 e, nello stesso anno, il bronzo agli Assoluti e la convocazione in Nazionale. Nel 2018 entra nei professionisti e disputa 10 incontri in cui totalizza sette vittorie, un pareggio e due sconfitte. L’anno dopo si avvicina al titolo Italiano. Nel 2021, a 26 anni, l’operazione d’urgenza che gli cambia la vita. "L’intervento mi toglie dal ring - racconta - Tutti mi davano per finito ma alla fine dopo tre anni finalmente sto bene e sono pronto a tornare sul ring e dimostrare che si sbagliavano".
La grinta della tigre bianca
La grinta è quella di una tigre, che non a caso è il nome che i suoi sostenitori hanno scelto per lui e lui si è fatto tatuare sul petto nel 2015. Oltre che per allenarsi (in una palestra a Como), Brusa sale sul quadrato anche nelle vesti di allenatore: a Bovisio Masciago segue otto pugili a cui dedica "passione e dedizione: do il tutto di me per farli diventare grandi".
Il suo sogno è quello di "avere a disposizione una palestra comunale in cui insegnare ai ragazzi la boxe: il pugilato è una scuola di vita che ti tiene lontano dai brutti pensieri e dalle compagnie pericolose".
E’ stato così anche per lui.
"La boxe è una nobile arte che prevede precise regole sul ring. Insegna la disciplina, che oggi purtroppo manca alle nuove generazioni, a condurre una vita sana, ad avere un obiettivo e a fare del proprio meglio per raggiungerlo. Migliora la vita, insomma. La boxe non ha nulla a che vedere con la violenza. Anzi".