Sono ufficialmente fuori da Villa Greppi «Ecco come gestiremo la “nostra” cultura»

Dal primo gennaio i Comuni di Besana in Brianza, Veduggio con Colzano e Briosco non sono più consorziati.

Sono ufficialmente fuori da Villa Greppi «Ecco come gestiremo la “nostra” cultura»
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Dal primo gennaio sono «liberi», secondo la definizione utilizzata dal sindaco Emanuele Pozzoli. I Comuni di Besana in Brianza, Veduggio con Colzano e Briosco sono ufficialmente fuori dal Consorzio Brianteo Villa Greppi a due anni esatti dalle relative deliberazioni di recesso dall’ente di Monticello (allora, era il dicembre del 2019, passate in Consiglio comunale nonostante le rimostranze delle opposizioni di centrosinistra). Il motivo del «divorzio» era stato pressoché lo stesso: un insufficiente riscontro in termini di eventi culturali organizzati sul territorio a dispetto di un esborso importante per le casse comunali (48 mila euro all’anno per Besana; 17 mila per Briosco; 13 mila per Veduggio).

Sono ufficialmente fuori da Villa Greppi «Ecco come gestiremo la “nostra” cultura»

E ora, a mani libere, le tre Amministrazioni come hanno intenzione di gestire la cultura? Lo abbiamo chiesto agli assessori alla partita (tutti leghisti) - il besanese Pozzoli, la brioschese Antonella Casati e la veduggese Valentina Besana - che hanno deciso di risponderci insieme. Primo simbolo tangibile di una collaborazione che intendono far durare nel tempo, anche con l’aiuto della Provincia di Monza e Brianza.
Prima, però, hanno sgombrato il campo da fraintendimenti.
«Bollavano la nostra uscita dal Consorzio come mossa meramente politica - hanno premesso - Abbiamo dimostrato che non era affatto così».
Le «prove» sono la conferma dell’addio nonostante un nuovo Cda guidato da un presidente espressione del centrodestra, Gianmarino Colnago, e la recente decisione di seguire l’esempio degli Esecutivi del Besanese di Verano, guidato da una civica di segno politico opposto.
«Possiamo ormai dire che ci siamo lasciati il Consorzio Villa Greppi alle spalle; ora siamo concentrati solo sul futuro».

Il futuro, appunto, come lo state delineando?

«Abbiamo due obiettivi: mettere insieme le risorse ed ottenere dei risparmi; fare insomma quello che ci saremmo aspettati dal Consorzio», hanno risposto i tre amministratori che continueranno comunque a dare vita ad iniziative in autonomia per le rispettive comunità.
La dichiarazione di intenti si tradurrà in concreto in proposte culturali «interessanti, di livello e davvero coinvolgenti per i nostri concittadini» da organizzare a rotazione nei tre paesi oppure da replicare in tutti i comuni con «notevoli economie di scala». Mostre, conferenze, spettacoli teatrali, presentazioni di libri di autori locali, anche in collaborazione con realtà valide vicine a Villa Greppi, a partire dall’associazione Brig.
«Dovremo però avere ancora un po’ di pazienza perché, con l’aumento dei contagi, la programmazione partirà in primavera».

C’è da avere fiducia, garantiscono, in quanto «in questi anni abbiamo già dato prova di poter offrire iniziative degne di nota al di fuori di Villa Greppi». Come il corso base di lingua, storia e cultura brianzola pensato dall’assessore Valentina Besana nel 2020 che piace molto ai colleghi.
Come investirete i quasi 80 mila euro annui risparmiati con il recesso dall’ente?
«Una porzione sarà sicuramente reinvestita nella cultura. Prima versavamo senza poter gestire al meglio l’esborso, da oggi si volta pagina», parola di Pozzoli, Casati e Besana

Corti e Segantini: si parte con loro

La collaborazione tra i tre Comuni usciti dal Consorzio Villa Greppi punta anche ad accrescere l’attrattività turistica dei rispettivi territori. I totem intorno ai quali ruoteranno le prossime iniziative sono già una realtà: a Besana c’è il centro studi dedicato allo scrittore Eugenio Corti in corso di allestimento in villa Filippini. Sarà inaugurato quando la pandemia avrà mollato la presa grazie all’Amministrazione comunale e al lavoro certosino di classificazione della Pro Loco.

Essenziale, inoltre, il contributo di Vanda di Marsciano, moglie di Corti, che ha donato il sancta sanctorum del marito, lo studio della villa di famiglia, completo di tutti i suoi libri e dell’arredamento. L’obiettivo è puntare i riflettori su un besanese dalla fama internazionale ed insieme su quelle che sono le radici della cultura brianzola, offrendo allo stesso tempo un motivo in più per visitare la città in un possibile tour da completare nella vicina Veduggio. Ecco quindi il secondo pilastro: la mostra permanente incentrata sulla figura di Giovanni Segantini, uno dei massimi esponenti del divisionismo che in paese realizzò «Messa prima» con la scalinata della parrocchiale di San Martino. L’esposizione si intitolerà «Il ritorno di Segantini a Veduggio» e sarà allestita nella biblioteca di via Piave, con possibilità di trasferimento nel nuovo Municipio una volta chiuso il cantiere. Ci saranno le reinterpretazioni dei quadri di Segantini realizzate da artisti locali e non solo, pannelli esplicativi del divisionismo, della vita del pittore con un focus sul suo periodo brianzolo. Altri saranno poi posizionati in prossimità dei luoghi più significativi della permanenza di Segantini a Veduggio: dall’abitazione di via Vittorio Veneto alla scalinata della parrocchiale.

Anche Verano se ne va Solo due i Comuni del monzese rimasti

Un altro Comune della Brianza monzese ha lasciato il Consorzio Villa Greppi. Dopo Besana, Veduggio e Briosco, tutti a guida centrodestra, anche un’Amministrazione di centrosinistra ha deciso di andarsene. E’ Verano Brianza, che solo pochi anni fa aveva espresso la figura di presidente con Massimiliano Chiolo. L’Esecutivoe attuale è di fatto in continuità con quella di Chiolo ma ha deciso di prendere una strada diversa. Il motivo è sempre lo stesso: i Comuni della Brianza monzese giudicano troppo alto l’investimento per rimanere nel Consorzio se rapportato ai servizi erogati dall’Ente.
Dal 1° gennaio 2024 dunque anche Verano lascerà Villa Greppi e il numero di Comuni consorziati scenderà di fatto dagli attuali 17 a 13, con una presenza monzese, che pure oggi esprime il presidente, che di fatto verrà più che dimezzata, scendendo da sette Enti a tre. Resteranno infatti solo la Provincia con i Comuni di Triuggio e Correzzana. Il presidente Gianmarino Colnago negli ultimi mesi ha tentato di allargare la platea dei soci, ma con i Comuni sempre alle prese con ristrettezze di bilancio non ha avuto riscontri positivi.
Ma torniamo al «caso Verano Brianza». La nuova Amministrazione uscita dalle elezioni del 3-4 ottobre scorso, ha presentato richiesta di recesso dal Consorzio e dal 1° gennaio 2024 Verano non ne farà più parte, cessando così di versare i circa 30mila euro erogati ogni anno.
Costi troppo alti rispetto ai servizi, da qui la decisione del neo sindaco Samuele Consonni. L’uscita del Comune sarà però graduale: fino alla fine di dicembre 2023, l’Amministrazione infatti continuerà ad erogare le quote previste e usufruire dei servizi.

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