Sostenibilità dell’impresa, i 4 pilastri fondamentali
Donatella Cambosu: "La sostenibilità dell’impresa non è più solo quella economica. Bisogna essere «in attivo» anche su altri fronti"
Giorni fa, un conoscente che ha una piccola ditta, si lamentava per alcuni questionari che un cliente gli aveva mandato: «Questa roba della sostenibilità è complicata, non ho il tempo per mettermi a studiare. In parole povere, per uno come me, quali sono le cose importanti da sapere?»
Sostenibilità dell’impresa, i 4 pilastri fondamentali
Caro Lorenzo, ti rispondo da questa colonna, a beneficio di altri laboriosi imprenditori della Brianza che hanno molto da lavorare, fortunatamente.
La premessa è questa: la sostenibilità dell’impresa non è più solo quella economica. Bisogna essere «in attivo» anche su altri fronti, in particolare quelli che compongono la parola ESG, sigla che in italiano significa Ambiente, Sociale e Gestione aziendale.
Queste sono le prime tre parole che rappresentano i pilastri della sostenibilità dell’impresa, il quarto è la parola «competitività». Vediamo cosa significano.
Ambiente: riguarda l’impatto ambientale delle attività dell’azienda, quindi le emissioni di gas serra; l’utilizzo delle risorse naturali come l’acqua e il suolo; la riduzione della plastica e il risparmio energetico; l’uso di prodotti chimici; la sicurezza alimentare; le emissioni tossiche; il rispetto degli animali; lo smaltimento dei rifiuti; l’uso di veicoli a basse emissioni.
Nella sfera Sociale rientrano le condizioni di lavoro, il benessere e la sicurezza garantiti ai dipendenti, il rispetto dei diritti umani, la parità di genere e l’inclusione, le iniziative per la comunità locale e il territorio, le attività per attrarre giovani e nuovo personale.
La governance prende in esame la responsabilità: codici di condotta, politiche anticorruzione, la trasparenza nei metodi contabili e nella comunicazione, l’approccio etico nei processi decisionali, la legalità, le relazioni con la catena di fornitura.
Passiamo all’ultimo, ma non meno importante punto: la competitività. Ovviamente non è un argomento sconosciuto a chi fa impresa, ma va oggi rivalutato alla luce della sostenibilità. Nuove normative europee, meccanismi internazionali che regolano i mercati, scelte dei consumatori, stanno imponendo comportamenti sostenibili e molto stringenti alle grandi imprese e, conseguentemente, a intere filiere. Se il piccolo commerciante o artigiano deve solo confrontarsi con le preferenze del pubblico, le imprese inserite
all’interno di catene di fornitura devono adeguarsi a quanto richiesto e portarsi avanti sul tema sostenibilità, altrimenti rischiano di essere tagliate fuori.
Donatella Cambosu
direttrice di The Good in Town
Per domande o per sollevare questioni scrivimi: dona@thegoodintown.it