Sotto l'intonaco della facciata del Comune in ristrutturazione spunta... l'asilo del 1800
Intitolato a Margherita di Savoia, l'asilo fu voluto nella seconda metà del Diciannovesimo secolo dal benefattore Luigi Ponti.
Sotto l'intonaco della facciata del Comune, in ristrutturazione, spunta a sorpresa... l'asilo di un secolo e mezzo fa.
La scoperta durante i lavori di riqualificazione del Municipio di Vimercate
Una scoperta di certo inattesa quella fatta in questi giorni a Vimercate dagli operai che si stanno occupando della sistemazione delle facciate di Palazzo Trotti, in piazza Unità d'Italia, sede storica del Municipio.
Nel rimuovere l'intonaco della facciata principale, gli addetti hanno portato alla luce una scritta, nel tempo coperta, che rimanda alla presenza nell'ala del Palazzo compresa tra l'ingresso principale e quello laterale (che porta alla nuova piazza da poco inaugurata) di un asilo.
L'asilo intitolato a Margherita di Savoia
"Asilo infantile principessa Margherita": questo è quanto comparso dopo decenni. Si tratta dell'asilo voluto, con ogni probabilità tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Diciannovesimo secolo, da Luigi Ponti. Trasferitosi a Vimercate negli anni Sessanta dell'Ottocento, Ponti aveva sposato la contessa Elisabetta Sottocasa.
L'asilo voluto da Luigi Ponti
Benefattore, attento ai più poveri, Ponti avviò a Vimercate una scuola di disegno per operai e artigiani. Fondò anche la Società operaia di mutuo soccorso e la Società contadina di mutuo soccorso. Consigliere comunale e, all'inizio degli anni Ottanta, anche sindaco, fu tra i fautori della nascita del Teatro Umberto I di via Garibaldi.
E, soprattutto, contribuì alla realizzazione, all'interno di Palazzo Trotti, dell'Asilo infantile principessa Margherita, intitolato a Margherita di Savoia, che fu moglie, dal 1868 al 1900, di re Umberto I diventando prima regina consorte d'Italia.
Successivamente intitolato a Ponti
Con la morte di Ponti, l'asilo fu a lui intitolato. Successivamente lasciò la sede all'interno del Municipio per spostarsi di poche decine di metri nella sede attuale.
Cosa fare?
Della scoperta è stata immediatamente avvisata la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che dovrà dare disposizioni. Da capire quindi se la scritta verrà documentata e nuovamente coperta dal nuovo intonaco o se, invece, verrà lasciata sulla facciata riqualificata con i dovuti accorgimenti per proteggerla e valorizzarla.




