Caso mediatico

Spada di Damocle sull'immunità della Salis

Il parlamento europeo potrebbe essere chiamato a decidere sulla richiesta dell'Ungheria

Spada di Damocle sull'immunità della Salis
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C’è una spada di Damocle che oscilla sull’immunità di Ilaria Salis in quanto europarlamentare eletta nelle fila di Alleanza Verdi Sinistra.

Immunità a rischio

Ne ha parlato lei stessa oggi, giovedì 27 giugno 2024, durante una conferenza stampa a Bruxelles (dopo la sua prima riunione nel gruppo The Left).

«La vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa, l’Ungheria può decidere di chiedere una revoca e in questo caso a decidere sarà con una votazione il Parlamento europeo. Spero che l’Europa si schieri a difesa dei diritti fondamentali, della presunzione di innocenza e del principio di proporzionalità e del rispetto dello Stato di diritto».

Salis ha confermato di non volersi sottrarre ad un procedimento penale, ma di richiedere un giusto processo nel rispetto dei diritti con un uguale trattamento davanti alla legge.

Le risposte sul caso Aler

Salis ha poi risposto davanti ai microfoni anche sulla vicenda di Aler dopo che ieri, mercoledì, in Regione Lombardia è stato chiesto il pignoramento dello stipendio  della monzese  mentre molti esponenti di Centrodestra esponevano cartelli con scritto «Occupare non è un diritto» e «Salis paga l'affitto».

Si riferisce a un presunto  credito di 90mila euro vantato nei suoi confronti da Aler  come «indennità» per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi, a Milano, perché nel 2008 era stata trovata al suo interno. 

Così Salis ai microfoni dei giornalisti: «Non penso di essere nella posizione di dovermi difendermi, i movimenti di lotta per la casa cercano di rispondere a un problema a cui le istituzioni non sono in grado di rispondere. La cosa è scomoda e mettono in atto contro di me solo attacchi per un problema che risale a quando avevo 23 anni, ora ne ho compiuti 40».

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