Sparatoria a Seregno, le richieste di condanna per i sei imputati
Il gup Silvia Pansini ha poi rinviato il processo al 19 febbraio. In quella data potrebbe anche essere pronunciata la sentenza
Una sparatoria in pieno giorno tra due veicoli in corsa, nel centro abitato di Seregno. Due le fazioni familiari contrapposte: gli Amato e i Romeo, di origini calabresi. Uno scontro nato, forse, per questioni legati a un legame finito tra una donna appartenente a una delle due famiglie con un uomo dell'altro gruppo.
Sparatoria a Seregno, le richieste di condanna per i sei imputati
Una sorta di questione d'onore ferito, per la quale il pm di Monza Sara Mantovani, ha chiesto condanne a pene tra i 9 anni e 0tto mesi e i 14 anni di reclusione per i due gruppi di fuoco coinvolti nel far west di Seregno della scorsa estate e sotto processo con il rito abbreviato per tentato omicidio: i due fratelli di 28 e 48 anni, Cosimo e Giovanni Amato, residenti in Brianza, entrambi commercianti di materiali ferrosi; l’unico ferito nella sparatoria, il 56enne Mario Romeo; i due figli di 32 e 29 anni, venditori di auto usate. Chiesta la condanna (una pena più lieve) anche per un sesto imputato, accusato di favoreggiamento per aver fornito un'auto "sicura" agli Amato.
Dopo le conclusioni del pubblico ministero, hanno preso parola i primi difensori.
Processo rinviato al 19 febbraio
Il gup Silvia Pansini ha poi rinviato il processo al 19 febbraio. In quella data potrebbe anche essere pronunciata la sentenza.
Il fatto risale all’11 luglio, quando i due Amato, secondo le accuse, a bordo di un furgone Iveco Daily hanno esploso almeno diversi colpi di da arma da fuoco contro una Fiat Punto grigia, sulla quale viaggiavano il 56enne Mario Romeo, calabrese del quartiere Crocione, con vecchi trascorsi giudiziari a carico. Era nata una pericolosissima sparatoria tra veicoli in movimento. L’uomo era stato colpito da due proiettili alla schiena, che non gli avevano leso organi vitali. In auto con lui c’erano i suoi due figli di 29 e 31 anni.
Un agguato avvenuto in piena mattinata, in una delle strade più battute della città, partito davanti al parco della Porada, dove di solito vengono montate le giostre, e proseguito con le auto in corsa per circa 500 metri, fino all’incrocio tra le vie Wagner e Locatelli.