Intervento

"Strade riasfaltate, ma ci si dimentica di tombini e caditoie"

La campagna avviata dal Comune non convince del tutto l'associazione HQ Monza che pone l'accento sul pericolo per ciclisti e disabili

"Strade riasfaltate, ma ci si dimentica di tombini e caditoie"
Pubblicato:
Aggiornato:

"Il Comune di Monza rifà l’asfalto in alcune strade, era ora Ma ancora una volta dimentica tombini e caditoie così ribassati da costituire pericolo per ciclisti e disabili".

L'intervento

La  campagna di riasfaltatura in alcune strade di Monza non ha lasciato indifferenti i componenti dell'associazione HQ Monza che hanno deciso di prendere immediatamente posizione.

Una posizione a due facce perché se da una parte l'intervento è stato generalmente apprezzato anche per " un investimento economico significativo apprezzabile", dall'altra se ne evidenzia una mancanza.

"Ancora una volta dobbiamo lamentare che ci si limita a rifare lo strato di usura superficiale e non si interviene, dove necessario, in modo più radicale. Molte strade richiederebbero un rifacimento del binder (lo strato primario) e in alcune situazioni addirittura della base di fondo. Questo consentirebbe di far durare l’asfaltatura molto più a lungo. In alcuni casi, per esempio nelle vie Solferino, Volturno e San Fruttuoso, il manto superficiale è stato posato sopra un vecchio pavè, il che determina il ripetersi del degrado addirittura in pochi mesi".

Ma il punto più significativo è un altro

"La cosa più grave è che da molti anni non c'è nessun intervento per allineare al piano stradale tombini e caditoie, che in molti casi hanno un dislivello di 3 o 4 centimetri. Questa condizione costituisce una insidia non prevedibile ed è oggettivamente pericolosa per ciclisti, motociclisti e soprattutto carrozzelle dei disabili. Basta guardare il risultato del recentissimo intervento su via Risorgimento per rendersene conto: di fatto sono ignorati gli obblighi di sicurezza stradale che competono al Comune. Quindi, in caso di incidente, il Comune ha responsabilità? Sì, perché è da considerare di sicurezza un dislivello massimo di un centimetro, oltre il quale non si può parlare di comportamento imprudente del danneggiato. Questo risulta dalla giurisprudenza consolidata e dalla norma tecnica CNR-UNI 10004. Se non si mettono a livello i tombini, non solo ci possono essere conseguenze per negligenza civile, disciplinare e in qualche caso penale, ma anche per il danno erariale di immagine causato al Comune".

Necrologie