Monza

Sulle orme di Walter Bonatti a passo di rap. L’omaggio degli alunni al grande scalatore

Studenti della scuola media in trasferta in Liguria dove è stato inaugurato un sentiero a lui dedicato.

Sulle orme di Walter Bonatti a passo di rap. L’omaggio degli alunni al grande scalatore
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Una giornata calda e soleggiata, accarezzata dalla brezza del mare, ha visto a Porto Venere, in Liguria, la visita degli alunni di prima della scuola media «Walter Bonatti». La scolaresca è giunta nel paese ligure proprio per omaggiare la figura a cui è intitolato il proprio istituto.

Sulle orme di Walter Bonatti a passo di rap

A dieci anni dalla sua scomparsa, si è tenuta l'inaugurazione di un sentiero dedicato proprio al grande alpinista, a poca distanza dal luogo in cui riposa accanto all'amata compagna Rossana Podestà. Un percorso ad anello di 3 chilometri, realizzato dal Cai della Spezia, che vuole avere un significato simbolico, contenendo in sé tutti gli elementi naturali: il mare, il cielo, e la sua amata montagna.
I ragazzi della scuola media monzese, per l’occasione con indosso una maglietta con le iniziali dello sportivo (WB), accompagnati dai professori e dalla dirigente scolastica, hanno cantato il brano Un mondo a mani nude, realizzato da Fabio Ottolina con tutti gli alunni. Il pezzo è un omaggio in chiave rap del grande scalatore. "Ho imparato a scalare, sognare. Tra un cumulo di sassi, facendo tanti passi. A volte rinunciai, tu non mollare mai. La vetta da lontano, coraggio sali piano". dicono dei versi della canzone, un inno ai valori da lui incarnati, di pervicacia, di fiducia in se stessi, di lotta contro le avversità.

"Una metafora di crescita e coraggio"

"I ragazzi hanno messo l’anima per trovare le parole per la canzone. Esse rappresentano il messaggio di Walter, sono metafora della crescita e del coraggio. Bonatti è nato povero, è diventato un grande sportivo mettendo in atto i propri talenti. Il messaggio è che tutti ce la possono fare. Lui è stato non solo uno scalatore, ma anche un grande esploratore, facendo reportage di luoghi sperduti che hanno fatto storia negli anni ’70. Oltre al coraggio di osare ha insegnato che ciò che è diverso è un qualcosa che arricchisce, non da temere", ha spiegato la preside della scuola Anna Cavenaghi, che poi aggiunge, riferendosi al nome assegnato all’istituto. "Nel 2016 abbiamo fatto una consultazione fra gli iscritti e le loro famiglie per scegliere a chi intitolare l’istituto. Tra i nomi proposti, tutti di grande valore, è stato scelto lui, soprattutto grazie al voto degli alunni. E’ una figura molto amata perché, oltre ad aver vissuto a Monza, sa rappresentare il riscatto, la capacità di farcela, valori di stimolo in una realtà della città come la nostra, in cui non è tutto rose e fiori".

Terminata la cerimonia in suo ricordo i ragazzi hanno potuto visitare le splendide Chiese e monumenti del borgo medievale, per poi lasciarsi ammaliare dall’emozionante panorama delle Alpi a ridosso sul mare, nel luogo di incanto in cui giace lo spirito del grande scalatore.

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