Terapia intercettiva per favorire il corretto sviluppo della bocca

Cos’è la terapia intercettiva? Tutti parlano di prima visita dal dentista intorno ai 4 o 5 anni per insegnare al bambino e ai suoi genitori le corrette tecniche di spazzolamento e l’importanza dell’igiene orale quotidiana. In realtà, però, la valenza di questo appuntamento è anche altra.  

La terapia intercettiva

"E’ sicuramente vero che la prima visita avvicina il bambino alla poltrona del dentista e lo educa all’igiene quotidiana - spiegano i dottori Andrea Ormellese e Gianluca Santoni del Centro Medico Brianza - In realtà, però, un dentista attento non si limita a verificare che non ci siano carie e a dare consigli, al contrario già durante questo primo approccio si fa un’idea dello stato di fatto della bocca, valutando se, date le caratteristiche, durante l’età  dello sviluppo possano o meno presentarsi determinate problematiche. Questa è chiamata terapia intercettiva".

Fin dai primi anni di vita

Dunque, il dentista può mettere in atto correzioni fin dai primi anni di vita. "Senza dubbio sì - confermano i due odontoiatri - Esistono infatti alcune correzioni, quasi sempre non invasive, che permettono di prevenire l’insorgenza di eventuali problemi. Disturbi che, se non  scongiurati in anticipo, potrebbero dare luogo a conseguenze anche gravi. In questo contesto un ruolo importante è quello dell’ortodontista il cui contributo sarà fondamentale per lo sviluppo  della bocca ddi piccoli pazienti".

Perché fin dai 4 anni?

"La visita intorno ai 4 o 5 anni, ovvero quando il bambino ha ancora i denti da latte, è fondamentale per una valutazione precoce di eventuali problematiche. La terapia vera e propria, invece, viene intrapresa normalmente tra i 6 e gli 8 anni. E’ bene iniziare a questa età perché il dentista ha ancora di fronte il palato in formazione (le sue ossa non sono ancora completamente formate)".

Nessun dolore, un po’ d’impegno

Come già detto, nella grande maggioranza dei casi non si tratta di trattamenti invasivi. L’unica richiesta da parte del dentista  al piccolo paziente e alla sua famiglia è di avere costanza.

"Perché la terapia intercettiva abbia successo - confermano i sanitari - è indispensabile rispettare scrupolosamente il piano si trattamento elaborato dal dentista. Oltre a non essere invasiva, questa terapia è generalmente di durata relativamente breve. Infatti, quasi sempre è sufficiente un anno per mettere il giovanissimo al riparo dalle  brutte sorprese che potrebbero verificarsi nell’età dello sviluppo. Naturalmente, gli esiti non saranno immediatamente visibili, ma  permetteranno al paziente di prevenire ogni patologia probabilmente per sempre. I suoi effetti, pertanto, si manifesteranno sotto forma di una bocca sana fin dall’età dello sviluppo".

Quali disturbi si prevengono?

Sono diversi i problemi che si possono prevenire attraverso la terapia intercettiva. "In primo luogo - concludono i dottori Santoni e Ormellese - grazie a essa è possibile intervenire sullo scorretto bilanciamento tra arcata dentale superiore e inferiore:  la terza classe, il morso aperto, il morso inverso o crociato sono problematiche che, con gli opportuni accorgimenti intercettivi, nonostante predisposizione genetica o errate abitudini (per esempio un prolungato utilizzo del ciuccio nei primi anni di vita), non si manifesteranno mai; d’altra parte, l’ortodontista può agire per intercettare l’affollamento dentale (situazione in cui i denti si accavallano in poco spazio), la perdita precoce dei denti da latte e l’eruzione tardiva di quelli permanenti e, infine, una dimensione dei denti non proporzionata. Con opportuni apparecchi ortodontici è possibile porre rimedio a ognuna di queste problematiche".

Per informazioni sulla Terapia Intercettiva

Per informazioni sulla terapia intercettiva, nonché su ogni malattia della bocca a 360 gradi, il team del Centro Medico Brianza aspetta i pazienti nella sede di Cornate d'Adda, in via Castello 5/A. Tel. 039.6095873.

Il Centro Medico Brianza è online su www.centromedicodentisticocmb.it