Villasanta

Trasporto Sociale a Villasanta, parla la cooperativa subentrata alla "Speranza"

«Bando non economico, il Comune ci ha chiesto solo di occuparci dei disabili».

Trasporto Sociale a Villasanta, parla la cooperativa subentrata alla "Speranza"
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Continua a tenere banco la questione relativa al cambio di cooperativa per la gestione del trasporto sociale del Comune di Villasanta. La vicenda si arricchisce di nuovi particolari: i genitori degli utenti che utilizzano il servizio, (stiamo parlando di soggetti fragili che necessitano di essere accompagnati presso le strutture diurne, come centri socio educativi, o presso luoghi di cura o riabilitazione) hanno chiesto un incontro urgente all’Amministrazione comunale per sapere i motivi che stanno alla base del «licenziamento» della cooperativa «La Speranza».

Trasporto Sociale a Villasanta, parla la cooperativa subentrata alla "Speranza"

Nel frattempo anche la Cooperativa sociale «Per Monza2000», per voce del responsabile Stefano Giuliani, affidataria del servizio fino a luglio del prossimo anno, ammette: «Non abbiamo partecipato al bando emesso dal Comune nei mesi scorsi perché le condizioni economiche non erano vantaggiose».
L’avvicendamento tra «La Speranza» e «Per Monza2000» è venuta a galla nei giorni scorsi quando i vertici del sodalizio villasantese, senza troppi giri di parole, hanno accusato l’Esecutivo di centrosinistra di averli fatti fuori per affidare lo stesso servizio, seppur a condizioni diverse, ad un’altra cooperativa ma con costi raddoppiati (da 70mila euro a 113mila euro circa ) rispetto a quanto veniva elargito al sodalizio villasantese presieduto da Rosa Corno.
Una decisione che potrebbe spingere la cooperativa villasantese a ricorrere al Tar, mentre le forze politiche di centrodestra promettono battaglia nel prossimo Consiglio comunale, in programma il 16 novembre, e non escludono un esposto alla Corte dei Conti, ipotizzando un danno erariale per le casse comunali.

Il bando andato deserto

Per capire i contorni della vicenda dobbiamo fare un passo indietro. L’affidamento diretto a «Per Monza 2000» è stato disposto per il periodo necessario alla riprogrammazione del servizio ovvero dallo scorso 4 ottobre 2021 al 31 luglio 2022.

A fronte della scadenza del contratto di appalto per la gestione del servizio, che era in capo alla Cooperativa di lavoro «La Speranza», appalto già in proroga fino allo scorso 30 giugno, l’Amministrazione Comunale aveva pubblicato un bando pubblico per l’accreditamento di enti del Terzo settore con l’obiettivo di formare un elenco di soggetti erogatori del servizio di trasporti sociali cui gli utenti ed il servizio avrebbero potuto rivolgersi, a partire dal primo luglio. Entro la prima scadenza del 18 giugno era pervenuta in Comune una sola offerta, quella di «Auser Brianza», che però necessitava di integrazioni documentali alle quali la stessa «Auser» aveva chiesto di poter provvedere, come previsto nel bando pubblico, entro la scadenza del 29 luglio.

Nel frattempo «La Speranza», gestore uscente, aveva comunicato in data 21 giugno la propria decisione di non aderire al nuovo bando. Il Comune, però, per garantire la continuità del servizio, aveva chiesto alla «Speranza» di poter prorogare il servizio per altri tre mesi, fino al 30 di settembre. Richiesta accolta da Corno. Nel frattempo il 23 settembre, «Auser» aveva comunicato la sua impossibilità di garantire tutti i servizi in essere nei termini previsti nel bando pubblico e non è quindi stato possibile perfezionare la procedura di accreditamento. Un bel pasticcio perché il passo indietro di «Auser» avrebbe determinato una sospensione del servizio a partire dal primo di ottobre.
A questo punto gli uffici comunali, al fine di evitare interruzioni del servizio e disagio agli utenti, sono corsi ai ripari e hanno individuato, a seguito di ricerche di mercato, un soggetto specializzato cui affidare direttamente il servizio di trasporto, senza ricorrere a un bando ma nel rispetto della normativa vigente e del principio di rotazione degli affidamenti negli appalti.

«Bando non economico»

Nei giorni scorsi Stefano Giuliani, responsabile della cooperativa monzese, ha confermato di non aver partecipato al bando emesso dal Comune a causa delle condizioni non economiche contenute nel bando.
"Non voglio entrare nella diatriba tra “Speranza” e Comune di Villasanta - ha spiegato Giuliani - Noi operiamo in questo ambito da oltre 30 anni e nelle scorse settimane siamo stati contattati dal Comune di Villasanta che ci ha chiesto la disponibilità solamente per effettuare il trasporto disabili". Un’ammissione che, in soldoni, significa che due servizi che erano in capo alla “Speranza”, ovvero il trasporto sanitario e la consegna dei pasti a domicilio non sono stati messi a contratto con «Per Monza 2000».
"Noi abbiamo preparato un piano ad hoc per il trasporto degli utenti utilizzando un solo mezzo al mattino e al pomeriggio e abbiamo successivamente formulato una proposta all’Amministrazione comunale che è stata accettata. Non siamo un’associazione di volontariato, siamo una cooperativa sociale e abbiamo molti dipendenti. I costi prospettati all’Amministrazione comunale sono in linea con quello che prevede il contratto collettivo e con le condizioni di mercato: 18 euro all’ora e 1,10 euro al chilometro per il nostro mezzo in grado di trasportare fino a 22 utenti. Inizialmente le famiglie, abituate ad un trasporto personalizzato, hanno mostrato qualche perplessità. Ora la nuova organizzazione sta funzionando bene, è questione di abitudine".

«Soddisfatti del nuovo servizio ma...»

Nei giorni scorsi abbiamo interpellato la madre di uno dei dieci utenti che utilizzano il trasporto sociale per capire come stanno vivendo questo periodo di transizione. «Al momento non posso affatto lamentarmi, anzi mio figlio si trova bene con i nuovi accompagnatori - ha sottolineato Rossella Beretta, residente a San Fiorano - L’unico disagio è dettato dal fatto che ogni pomeriggio mi devo recare personalmente ad Arcore, al centro socio educativo “La Vite”, per portarlo a casa. Ma è stata una mia decisione per evitare che mio figlio attenda per troppo tempo sul pulmino prima di rientrare a casa. Fortunatamente lavoro saltuariamente e riesco a liberarmi per il pomeriggio.

 

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