Dopo l'audizione in Regione

Tratta B2 di Pedemontana, i dubbi e le preoccupazioni di Pd e Movimento 5 Stelle

Per Paola Pizzighini (M5s) "A pagare ancora una volta saranno i cittadini" mentre Simone Negri (Pd) chiede a Regione un intervento urgente per risolvere il problema del traffico

Tratta B2 di Pedemontana, i dubbi e le preoccupazioni di Pd e Movimento 5 Stelle
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Tanti dubbi e perplessità nelle parole dei rappresentanti del Pd e del Movimento 5 Stelle a seguito dell'audizione che si è tenuta ieri mattina, giovedì 2 maggio, in V Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità, in merito allo sviluppo e alla realizzazione della Pedemontana nel tratto denominato B2, che riguarda il collegamento fra il territorio di Monza Brianza e il milanese. Audizione a cui erano presenti tra gli altri il presidente della Provincia di Monza e Brianza, i sindaci di Cesano Maderno, in rappresentanza dei Comuni della tratta B2, e di Paderno Dugnano, il direttore generale di Autostrada Pedemontana spa e il responsabile delle attività di ricerca e progettazione Settore traffico e viabilità del Centro studi Pim.

Tratta B2 di Pedemontana, Pizzighini "Ancora una volta a pagare saranno i cittadini"

“Ciò che è emerso è che i costi dell’autostrada più cara d’Italia stanno ulteriormente lievitando, con picchi anche del 30%, e alla fine a pagarli saranno i cittadini - ha commentato Paola Pizzighini (Consigliera regionale M5s Lombardia). La tratta che passa per la Brianza incorporerà una porzione della Milano Meda, fra i Comuni di Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. Questa tratta, che interessa sei Comuni e ora è percorribile gratis, diventerà quindi a pagamento. Di conseguenza un ulteriore costo per i cittadini, in particolare per quei lavoratori che la percorrono quotidianamente. Riteniamo che, almeno i residenti di questi sei Comuni siano esentati dal pagare il pedaggio relativamente a questa tratta, un’arteria essenziale per la mobilità del territorio. C’è poi il rischio che, per evitare di pagare il pedaggio, gran parte del traffico si trasferisca sulla viabilità ordinaria, che già oggi è intasata e insufficiente. Questo sarebbe uno scenario da incubo. Prima di realizzare nuove infrastrutture gigantesche bisognerebbe ottimizzare le attuali, che in questo territorio versano già in condizioni di fragilità. Il rischio di procedere come vuole procedere Regione Lombardia è quello di mettere il classico elefante all’interno della cristalleria.
Inoltre, come M5S abbiamo sempre sostenuto che la Pedemontana sia un progetto faraonico sia per i costi sia per il consumo di suolo. Sconta enormi ritardi e perdite economiche che più volte Regione, e di conseguenza i contribuenti, ha dovuto ripianare.
In alternativa, sarebbe invece importante potenziare ed ammodernare la rete viaria già esistente, migliorare il trasporto su ferro, favorire l’intermodalità e la mobilità dolce. Le alternative agli ecomostri ci sono, quello che manca nel centrodestra al governo è la volontà politica di realizzarle, abbandonando le speculazioni finanziarie di progetti insostenibili”.

Marco Fumagalli, referente brianzolo del M5s ed ex consigliere regionale, non nasconde le preoccupazioni anche sulla reale possibilità di realizzare l'opera e spiega:

“in considerazione che la tratta D breve determina una modifica del tracciato e come tale deve essere oggetto di una nuova procedura di gara, con il relativo iter approvativo. Essendo il tracciato completamente diverso da quello immaginato, si determina un’opera non in linea con quanto approvato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto e pertanto non finanziabile, come fino ad oggi prospettato alla BEI”.

"Regione intervenga subito per trovare soluzioni alternative all'imminente congestione"

Per i rappresentanti del Partito democratico è necessario che Regione Lombardia intervenga subito per trovare soluzioni alternative all'imminente congestione del traffico.

“Dov’è Regione Lombardia sulla partita della tratta B2 della Pedemontana? Perché non assume un ruolo di regia per decidere come affrontare il nuovo progetto che porterà difficoltà colossali per il territorio che intende attraversare? Regione non è solo il socio di maggioranza della società Autostrada Pedemontana Lombarda, ma anche la principale istituzione dei cittadini lombardi. Il presidente Fontana e la sua Giunta pensino in fretta a soluzioni alternative e intervengano per risolvere un problema abnorme come quello del traffico e dello spostamento di persone e merci in questo snodo fondamentale del nord Milano”, sintetizza Simone Negri, consigliere regionale del Pd.

“Sollecitata da diverse lettere, rimaste senza risposte, del sindaco di Paderno Dugnano, Ezio Casati, l’audizione ci ha permesso di capire meglio quello che accadrà di qui a poco. Entro l’anno dovrebbero partire le cantierizzazioni, che non è chiaro quanti anni andranno avanti e che renderanno l’asse Milano-Meda congestionato ben più di adesso. Ma il vero e proprio ‘Armaggedon’ si avrà a opera completata: la Pedemontana, a tre corsie, andrà a sovrapporsi alla Milano-Meda, che rimarrà a 2 perché ci è stato chiaramente detto che non ci sono risorse. Quindi, già si prevede un imbuto pericoloso. In più, il pedaggio verrà fatto pagare anche tra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso, dove poi inizia il tratto di Pedemontana già esistente e già a pagamento”, continua il dem.
“La nostra preoccupazione, assieme a quella di Casati e degli altri sindaci del territorio, è che per eludere il pedaggio, gli automobilisti usciranno dalla strada principale per trovare percorsi alternativi e a pagarne le conseguenze saranno i Comuni sulla tratta, bloccando in via sistemica tutta la zona a nord di Milano. A questa situazione di difficoltà si aggiunge il fatto che il tram è stato sospeso, deve partire il cantiere della metrotramvia che si intersecherà con i cantieri della Pedemontana, il trasporto su treno è notoriamente già ben oltre la saturazione, quindi il tema traffico salterà per aria, arrivando a una congestione assurda, fuori e sulla Pedemontana, quando andrà a regime”, insiste Negri.

"Chiediamo soluzioni alternative"

“Ecco perché diciamo che Regione, dall’alto del suo ruolo in Pedemontana, deve prendere in mano la situazione e individuare già dalle prossime settimane soluzioni alternative, partendo da uno studio sul traffico attuale: da dove arriva, di che tipo è, dove va... Per quanto ci riguarda, riteniamo che solo il trasporto pubblico locale, quindi autobus e pullman, possa servire a liberare le strade. E poi la Giunta deve ragionare sul pedaggio sul nuovo tratto: è impensabile stare a guardare senza fare nulla anche su questo tema, molto sentito da pendolari, famiglie e imprese, trattandosi di una delle zone produttive più rilevanti d’Italia”, dice il consigliere Pd.

Per questo, il Gruppo regionale del Pd chiederà subito, anche in altre commissioni, “audizioni con gli assessori alla partita. Regione non è solo il committente dell’opera, ma deve pensare agli effetti di queste novità sulla viabilità a lungo termine, che invece di migliorare la situazione, ora come ora solo la peggiorerà”, conclude Negri.

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