Cavenago

Tre anni senza il sorriso di Gabriele «Aspettiamo giustizia, ma siamo sereni»

Il giovane cavenaghese è scomparso il 10 aprile 2019 in seguito a un incidente sul lavoro a Sulbiate.

Tre anni senza il sorriso di Gabriele  «Aspettiamo giustizia, ma siamo sereni»
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Sono passati tre anni da quel maledetto 10 aprile 2019. Tre anni senza il sorriso di Gabriele Di Guida, giovane cavenaghese morto a 25 anni mentre si trovava sul posto di lavoro.

Tre anni senza il sorriso di Gabriele «Aspettiamo giustizia, ma siamo sereni»

Tre anni in cui la famiglia ha lottato per tenerne vivo il ricordo, creando l’associazione «Gabry nel cuore», e per cercare giustizia. «Sembra ieri che Gabriele è uscito per andare al lavoro e non è più tornato, invece sono già passati tre anni - racconta mamma Ester - In questi mesi la giustizia ha fatto il suo corso, ma non siamo ancora arrivati a una sentenza. La prossima udienza del processo è fissata per il 27 aprile: noi siamo sereni e abbiamo fiducia nella giustizia, anche se è innegabile che tutta questa situazione abbia aggiunto ulteriore dolore al nostro calvario. Fortunatamente i rapporti con la “Silfa Packaging”, l’azienda di Sulbiate dove lavorava Gabry, sono cordiali e da loro abbiamo sempre ricevuto affetto».

Tanto affetto da tutta Cavenago

Lo stesso che l’intera Cavenago ha riservato alla famiglia del giovane, nato e cresciuto in paese: «L’Amministrazione comunale, con il testa il sindaco Davide Fumagalli, è sempre stata al nostro fianco - continua Ester - Ha supportato tutte le iniziative della nostra associazione, aiutandoci anche dal punto di vista burocratico». Proprio l’associazione rappresenta un’eredità concreta che la famiglia ha voluto portare avanti, nonostante tutte le difficoltà legate alla pandemia: «Ci occupiamo di sicurezza sul lavoro, ma anche di formazione e di crescita dei giovani, ma non solo. Siamo partiti come “semplice” comitato, ora siamo diventati un’associazione a tutti gli effetti. Io e mio marito Massimo, con l’aiuto di nostro figlio Giovanni e degli amici di Gabriele, stiamo realizzando qualcosa di importante».

Gabriele il motore di tutto

Il motore di quest’impresa è proprio lui, Gabriele. «E’ la forza che ci spinge ad andare avanti - conclude commossa Ester - Esattamente un anno fa ero in Terapia intensiva e stavo lottando contro il Covid. Era l’11 aprile, due anni e un giorno dopo la morte di Gabriele. Ho sentito la sua vicinanza e ho capito che non potevo mollare: mi ha detto che non era ancora il momento di andare da lui. Da lì ho smesso di sopravvivere e scelto di tornare a vivere. Lo devo a lui, lo devo alla mia famiglia».

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