Tre studenti in viaggio per il mondo grazie al Lions Club Desio
Per un mese in Messico, Minnesota e Austria, accolti dalle famiglie locali e coinvolti in esperienze rivolte alla comunità.
Tra Europa e Stati Uniti e America Centrale, tre giovani membri grazie al Lions Club Desio hanno avuto l'opportunità di viaggiare per il mondo, partecipando al programma degli scambi culturali tra Lions, per poi tornare a raccontare le loro diverse esperienze.
Accolti dalle famiglie locali
Gaia Bordon di 16 anni, di Albiate, Mattia Merlini di 18, di Meda, e Santiago Borella di 16, di Desio, hanno avuto, grazie agli exchange che il Lions Club permette di compiere, la possibilità di viaggiare per un mese rispettivamente in Messico, Minnesota e Austria.
L’esperienza si è sviluppata in modo simile per tutti: le prime settimane sono state passate in una famiglia locale, parte del Lions Club, che ha accolto gli ospiti con calore, mostrando loro, ad esempio, i luoghi più importanti del territorio. I ragazzi si sono potuti sentire vicini a una cultura differente, perché, come ha osservato Gaia Bordon:
"Sarebbe stata un’esperienza completamente diversa se fossi stata solo una turista. In questo modo, dentro una famiglia, ho potuto vivere per un po’ di tempo come se fossi davvero parte di quel Paese", ha raccontato.
Attività e service per aiutare i più deboli
Dopo la vita in famiglia, i ragazzi si sono spostati nei Camp estivi dei Lions, dove hanno avuto l’opportunità di incontrare altri giovani Lions provenienti da tutto il mondo. Nei camp hanno partecipato a trekking, competizioni, escursioni, e visitato le località in cui si trovavano.
Importante l'esperienza del service
Parte integrante dell’esperienza all’estero è stato l’aspetto del service, il servizio in aiuto dei meno fortunati, che il Lions Club prevede durante il viaggio, e a cui viene data grande importanza, in quanto lo stesso motto del club è "We serve".
"Per il service, siamo stati portati in una mensa dove abbiamo preparato oltre ottomila panini, che sarebbero poi stati distribuiti ai bisognosi", ha raccontato Merlini.
Anche Bordon ha vissuto un’esperienza simile, portando cibo ai parenti che aspettavano fuori dall’ospedale i propri cari, che non potevano lasciare la struttura sanitaria.