Monza

«Troppi guaiti e odori dall’area cani di via Tirso». Residenti ne chiedono la chiusura o il trasloco

San Fruttuoso: lo spazio è in mezzo alle case. Legali in campo, la Consulta sollecita più controlli al Comune 

«Troppi guaiti e odori dall’area cani di via Tirso». Residenti ne chiedono la chiusura o il trasloco
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C’e da spostare un’area cani, o quantomeno da controllarla meglio nel suo utilizzo e nella sua manutenzione per tutelare la salute e la tranquillità dei residenti.
Succede a San Fruttuoso, in via Tirso a Monza. La questione è annosa e sono già stati messi in campo gli avvocati.

«Troppi guaiti e odori dall’area cani di via Tirso». Residenti ne chiedono la chiusura o il trasloco

La Consulta del quartiere ne è stata investita dopo che alcuni residenti hanno ricevuto, tramite i propri avvocati, una risposta interlocutoria dal Comune, che passa la palla alla Consulta di quartiere. La quale a sua volta ora chiede maggiori controlli al Comune.
Presente alla seduta della Consulta di martedì scorso, Lucia Moscufo abita a ridosso dell’area cani: «Il mio giardino è diviso dall’area cani solo da un vialetto perdonale, non più di mezzo metro. In certi periodi l’odore che arriva è nauseabondo, non riesco a stare in giardino. Oltre all’abbaiare: si inizia alle 6 del mattino, fino a sera inoltrata. C’è anche chi arriva a sera inoltrata, fa entrare il cane nell’area e torna a prenderlo alle 3.30 di notte».

L’area cani e l’adiacente parchetto giochi per bambini, creati una ventina di anni fa, sono circondati da case e condomini. Da quanto emerso durante la seduta della Consulta, nell’area è prevista la pulizia dei cestini e delle deiezioni una volta alla settimana, e la disinfezione una volta al mese, oltre che la chiusura serale a chiave dell’area. Peraltro martedì scorso, alle 23.30 circa, il cancelletto dell’area cani era accostato ma non chiuso a chiave, col catenaccio e il relativo lucchetto attaccati alla recinzione a fianco.

La raccolta firme del 2012

Già nel 2012 una raccolta di firme (una quarantina) pose la questione al Comune, senza ulteriore seguito. Due anni fa una seconda istanza per la tutela della salute e della tranquillità fu avanzata dai legali della signora Moscufo, seguita da un’altra istanza, qualche mese fa, che chiede, nell’ambito della variante al Pgt, una nuova disciplina delle aree cani e un’eventuale spostamento dell’area di via Tirso.
Le aree alternative indicate per l’area cani sono il Montagnone, il prato davanti al Castello del Torneamento o un’area lungo viale Lombardia.

Martedì sera la discussione in Consulta ha sostanzialmente respinto queste tre localizzazioni alternative senza però chiudere al problema: «Come Consulta -ha spiegato la coordinatrice Alice Pelosi perseguiamo il bene comune, non quelli settoriali. Raccogliamo le istanze, non ci arroghiamo il diritto di giudicare la veridicità o meno si quanto viene lamentato. Non siamo noi l’ufficio competente, chiediamo al Comune di approfondire la questione, di verificare le azioni previste di pulizia, disinfezione e apertura/chiusura, e la rilevazione dei flussi di frequenza dell’area, perché siamo consci dell’utilità delle aree cani, per gli animali e per i loro padroni».

"Situazione spinosa"

Una linea confermata dalle due assessore presenti. Per Andreina Fumagalli «la situazione è spinosa, va cercato un punto di equilibrio» mentre Giada Turato, titolare della delega all’Ambiente, ha assicurato «controlli su aperture e chiusure, pulizia e disinfezione» senza escludere l’innalzamento della recinzione per evitare intrusioni notturne (purché il cancello sia chiuso...) in attesa di eventuali future decisioni, anche in ambito di variante al Pgt.

«Abbiamo voluto porre la questione alla Consulta -hanno detto i legali della signora Moscufo, a latere della seduta di Consulta - per stimolare una riflessione e valutare, in ambito della variante al Pgt, una diversa dislocazione dell’area. Valuteremo ulteriori passi alla luce degli sviluppi della vicenda. Non escludiamo ricorsi al Tar o al presidente della Repubblica e azioni civili per la tutela della salute e dal rumore».

Adesso il rimpallo di responsabilità è un rischio concreto

Sull’area cani di via Tirso appare concreto il rischio di un palleggio di responsabilità. Il rischio è che le cose vadano per le lunghe.
In una relazione tecnica commissionata dalla signora Lucia Moscufo al geometra Fabrizio Prati, datata giugno  2023, si legge che «la proprietà privata più vicina all’area cani dista 2 metri (giardino privato abitazione via Po 9), mentre l’abitazione più vicina dista circa 7 metri (condominio via Tirso 7)» e che «la recinzione dell’area cani ha un’altezza di circa metri 2 sui tre lati che la separano dall’area giochi e dal percorso pedonale interno, mentre il lato prospicente la via Tirso ha un’altezza di circa metri 1,50», il che «permette facilmente lo scavalcamento della stessa, consentendo l’ingresso ad avventori e fruitori dell’area anche negli orari di chiusura e specialmente nelle ore notturne».

Questo, e l’essere l’area in mezzo alle abitazioni  e adiacente a un parco giochi per bambini, andrebbe contro le “Linee guida per la gestione del verde urbano”, emanate dal Ministero dell’Ambiente nel 2017, dove  «vengono evidenziati importanti criteri di progettazione che non trovano alcun riscontro nell’area cani di via Tirso» in particolare riguardo all’affaccio di edifici residenziali e distanza di aree cani di almeno 100 metri da abitazioni, da scuole e da aree ludiche per i bimbi. «La gestione deve prevedere la pulizia quotidiana delle aree attraverso disinfezioni periodiche dei tappeti erbosi per ridurre il carico di agenti eziologici. Nel caso in esame nessun intervento di disinfezione del terreno è mai stato eseguito».

Per questo «si ritiene incompatibile la presenza dell’area cani a ridosso dell’area giochi e delle residenze condominiali. In considerazione del fatto che anche l’area giochi non soddisfa i criteri progettuali previsti dalle Linee guida per la gestione del verde urbano, si suggerisce di uniformare la destinazione dell’area verde di via Tirso / Po ad area giochi e di rivedere il posizionamento dell’area cani in un luogo più consono».

Secondo il Comune «le linee guida ministeriali emanate nel 2017 non sono prescrittive» oltre al fatto che l’area è stata realizzata ben prima, nel 2020. Il Comune contesta anche le rilevazione del rumore effettuata dai ricorrenti e precisa che nel contratto di raccolta dei rifiuti urbani è prevista la pulizia delle aree cani con prelievo delle deiezioni canine con frequenza settimanale e disinfezione con frequenza mensile. «Si ritiene non sussistano i presupposti per procedere alla soppressione dell’area cani di Via Tirso. Tuttavia, l’amministrazione comunale sottoporrà la questione all’attenzione della Consulta di quartiere». Il rimpallo continua.

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