Sovico

Troppo rumore al centro sportivo: «L’ordinanza per noi è un danno»

Provvedimento nei confronti di Asd Tennis & Sports Open gestore dell’impianto.

Troppo rumore al centro sportivo: «L’ordinanza per noi è un danno»
Pubblicato:

«Limitare le attività rumorose, con particolare riguardo alle attività del campo polivalente, dopo le ore 22». E’ il contenuto dell’ordinanza comunale, emessa mercoledì scorso dal sindaco Barbara Magni, per limitare i rumori al centro sportivo di via Santa Caterina da Siena, in gestione all’associazione «Tennis &Sports Open». Ciò a seguito delle lamentele di un residente che ha chiesto l’intervento dell’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale).

Troppo rumore al centro sportivo

Un esposto presentato il 23 settembre 2021, a firma di un residente in via Lambro, con il quale venivano segnalati «frequentatori che prolungano la loro attività sportiva, nonché chiacchierano ad alta voce, azionano clacson e autoradio anche ben oltre gli orari di chiusura - si legge nell’esposto - Mi è capitato di sentire persone giocare a tennis anche dopo la mezzanotte e se non fossi andato a richiamarli, chi sa fino a quando avrebbero continuato».

Il Comune ha dunque richiesto al Dipartimento di Monza di Arpa Lombardia di effettuare un sopralluogo per l’esecuzione delle necessarie verifiche del caso. Esiti che sono stati comunicati in una nota del 7 marzo: «Dagli esiti dell’indagine fonometrica eseguita presso l’abitazione di via Lambro dai tecnici, dalle 22.08 alle 23.48 di giovedì 17 febbraio, al fine di valutare il disturbo prodotto dall’attività sportiva del calcetto del centro sportivo comunale in gestione all’associazione Tennis & Sports Open, risulta che le emissioni acustiche eccedono il limite differenziale e ciò costituisce inquinamento acustico che determina l’implicazione di pregiudizio della salute pubblica».
«Noi rispettiamo l’ordinanza però vorrei far notare che le lamentele sono soltanto di un cittadino che peraltro è venuto ad abitare quando c’era già il centro sportivo - sottolinea Elisa Grosso, dirigente di Tennis & Sports Open - e che è stato rilevato un unico episodio durante un allenamento nel campo polivalente. Di quello che succede all’esterno, poi, noi non siamo responsabili perché non possiamo di certo metterci a fare i guardiani, anche perché non abbiamo alcun potere fuori dal centro sportivo».

«L’ordinanza per noi è un danno»

«Noi rispettiamo l’ordinanza anche se questo provvedimento stride un po’ col regolamento comunale, approvato dal Consiglio comunale, che ci consente la chiusura dell’impianto alle 23.45. Così come la convezione che abbiamo sottoscritto con il Comune è stata fatta prendendo in considerazione le ore di attività. La nostra è una piccola associazione e abbiamo fatto grandi sacrifici per la comunità, offrendo tutta una serie di attività. Per noi è importante anche un’ora di allenamento. Poi, quando aprirà il bar, che è stato aggiudicato di recente, credo che ci sarà ancora più confusione. Comunque prendiamo atto di questa ordinanza che ci costringe a prendere accorgimenti ovvero di chiudere le attività un’ora prima (alle 22 anziché alle 23, ndr) sottolineando il fatto che per noi è un mancato incasso che mette in difficoltà un’associazione come la nostra. Va bene che si tratta soltanto di un’ora ma nell’arco di un mese e di un anno ne risentiamo. Per non parlare poi dei rincari delle bollette: facciamo il massimo per mantenere la struttura e operiamo sempre con spirito di collaborazione» conclude Grosso.

(nella foto di copertina Elisa Grosso di Tennis & Sports Open)

Seguici sui nostri canali
Necrologie