Tutti i numeri del Centro di PMA di Carate: punto di riferimento per chi vuole intraprendere il percorso di procreazione assistita
Un terzo delle coppie è di origine straniera: provengono per lo più dall’est e soprattutto da paesi arabi. La fascia d’età delle donne che si rivolge alla struttura è compresa fra i 30 e i 45 anni
Un centro di primo, unico nel suo genere in tutta l'area della Brianza Nord. Si tratta del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale di Carate Brianza, attivo dal 2005, accanto al punto nascita e che si occupa della gestione medica, ma anche emotiva e psicologica, delle coppie che decidono di intraprendere il percorso di procreazione assistita.
Tutti i numeri del Centro di PMA di Carate: punto di riferimento per chi vuole intraprendere il percorso di procreazione assistita
I numeri del 2022 sono rilevanti: 100 inseminazioni intrauterine, con 15 gravidanze avvenute successivamente. Ogni anno inoltre nel Centro sono circa 250 le prime visite.
Un terzo delle coppie è di origine straniera: provengono per lo più dall’est e soprattutto da paesi arabi. A tutte loro è offerto anche un supporto di mediazione linguistica e culturale e un servizio psicologico.
La fascia d’età delle donne che si rivolge alla struttura è compresa fra i 30 e i 45 anni e la probabilità di concepimento è del 10% circa.
Un primo colloquio per saperne di più
“L'attività dell'ambulatorio di patologia della riproduzione dell'Ospedale di Carate – spiega Sara Consonni, ginecologa responsabile del Centro - prevede colloqui informativi sulle diverse opzioni di genitorialità; approfondimenti sulla salute riproduttiva della coppia, con proposta di interventi di prevenzione (test di screening come Pap test e test HPV, ecografia mammaria, visita andrologica) e indicazioni sull'importanza degli stili di vita e sulla nutrizione che possono avere un impatto sulla fertilità”.
In ambulatorio si segue il principio della gradualità
L'équipe dell'ambulatorio segue il principio della gradualità del ricorso alle tecniche di procreazione assistita, al fine di limitare l'invasività tecnica e psicologica degli interventi, tenendo conto dell'età dei pazienti, dei dati emersi dalla valutazione clinica, delle eventuali cause dell'infertilità, degli anni di ricerca della gravidanza e della volontà della coppia.
L’obiettivo è creare percorsi personalizzati
“La fase di inquadramento diagnostico – aggiunge Marco Manni, direttore facente funzione dell’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carate - prevede la collaborazione con altri ambulatori specialistici della struttura ospedaliera, come gli ambulatori di patologia benigna, isteroscopia e colposcopia, soprattutto se viene identificata una causa specifica di infertilità”.
“I trattamenti prevedono – racconta la ginecologa esperta di procreazione medicalmente assistita - l'applicazione di tecniche di primo livello, come l'inseminazione intrauterina in ciclo naturale con preparazione del liquido seminale e l'induzione farmacologica dell'ovulazione associata ad inseminazione intrauterina, oltre al monitoraggio ecografico dell'ovulazione, con e senza induzione farmacologica e rapporti mirati”.
Gestione medica ma anche psicologica
Da ultimo è di fondamentale importanza la gestione degli aspetti emotivi che caratterizzano il percorso di procreazione assistita, con offerta attiva e costante di supporto psicologico.
Per informazioni è possibile telefonare al numero 0362 984696 il lunedì, mercoledì o venerdì dalle ore 10 alle ore 12.
(nella foto l'équipe del Centro. Da sinistra Silvia Malberti, Marco Manni, Margherita Agrati, Sara Consonni)