Meda

Tv dei ricordi per i malati di Alzheimer: il progetto pilota nelle case di riposo

Claudio Scalzo, da 15 anni operatore nelle Rsa, ha ideato un protocollo per stimolare la mente dei pazienti senza farmaci

Tv dei ricordi per i malati di Alzheimer: il progetto pilota nelle case di riposo
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Stimolare la mente dei malati di Alzheimer attraverso immagini o canzoni particolarmente significative per loro, in modo da suscitare emozioni positive che possano aiutarli ad affrontare la quotidianità. Perché se la persona affetta da demenza può perdere le competenze cognitive, in lei rimane la capacità di emozionarsi.

Tv dei ricordi per i malati di Alzheimer: il progetto pilota nelle case di riposo

E’ il principio su cui si basa la «Tv dei ricordi», il progetto pilota ideato da Claudio Scalzo, 39enne di Meda da 15 anni operatore nelle Rsa, che vorrebbe esportarlo nelle case di riposo dopo il riscontro positivo sperimentato alla Casa dell’anziano San Camillo di Carugate, dove lavora.

Dal 2011, infatti, su proposta del direttore sanitario Francesco Salerno, la televisione dei ricordi è stata inserita nella Rsa come terapia non farmacologica per chi soffre di questa malattia che compromette le facoltà mentali e causa alterazioni della personalità e del comportamento.

Claudio Scalzo

«Con l’Alzheimer la memoria dei fatti recenti tende a essere la più colpita, mentre la capacità di ricordare e di emozionarsi per situazioni fissate nella memoria remota è più conservata - spiega Scalzo - Con l’utilizzo di filmati, grazie agli studi di musicoterapia e alla conoscenza delle tecniche conversazionali, ho avuto l’opportunità di stimolare il partecipante a comunicare con gli altri, cantare, esprimere le proprie emozioni, riappropriarsi, seppur parzialmente, del senso ritmico e del movimento».

Obiettivo stimolare l'espressività

Nell’ospite con disturbi comportamentali, la tv dei ricordi si pone come obiettivo di stimolare l’espressività a 360 gradi da un punto di vista corporeo, emozionale e cognitivo. Il paziente viene sollecitato a guardare un’immagine, un video, ad ascoltare una melodia o una canzone per lui significativa e che riguardi il periodo prepatologico: tutto ciò lo aiuta ad aprirsi alle relazioni, stimolando la memoria rievocativa e donando la possibilità di recuperare parte dell’entusiasmo verso il vivere quotidiano. Attraverso la stimolazione multisensoriale, ottenuta con immagini e canzoni di un tempo felice, vengono infatti richiamati alla mente ricordi e sensazioni, immergendo la persona in un tempo passato.

Molto utile durante la pandemia

Il progetto è stato molto utile durante il periodo della pandemia, «dato che ha aiutato gli ospiti a riacquistare le proprie sicurezze, a riappropriarsi del proprio tessuto esperienziale ed emozionale. Inoltre l’equipe della Rsa ha potuto entrare a contatto con i ricordi, le emozioni e la storia di ciascun degente», sottolinea Scalzo. Che tiene anche a precisare che la tv dei ricordi non si contrappone alle altre terapie non farmacologiche.

Si punta a esportare il progetto

«Per mettere in pratica il progetto è necessaria una scheda autobiografica per ciascun partecipante. Ho creato un protocollo e al termine della somministrazione della terapia viene compilata una scheda di osservazione», aggiunge. Il suo obiettivo è di esportare questo progetto in altre case di riposo, «affinché possa essere un supporto per gli ospiti e uno strumento utile all’equipe», ma anche farlo conoscere ai caregiver che si occupano di malati a casa.
Chi fosse interessato può consultare la pagina Facebook «Tv dei ricordi. Terapia non farmacologica per malati Alzheimer» oppure contattare Scalzo scrivendo all’indirizzo mail claudio.scalzo@libero.it o chiamando il numero 349 1687713.

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