Territorio da scoprire

Ultimato il Museo diffuso di Carate Brianza

Sono stati installati nei giorni scorsi i pannelli illustrativi, supportati dall’ausilio della tecnologia Qr code, del Mudic, il Museo diffuso che l’Amministrazione comunale ha voluto realizzare per valorizzare il patrimonio artistico della città.

Ultimato il Museo diffuso di Carate Brianza
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A Carate Brianza un progetto di itinerari che collegano fra loro i luoghi simbolo della città.

Mudic, Museo diffuso Carate Brianza

Sono stati installati nei giorni scorsi i pannelli illustrativi, supportati dall’ausilio della tecnologia Qr code - un codice a barre bidimensionale impiegato per memorizzare informazioni destinate a essere lette tramite uno smartphone - del Mudic, il Museo diffuso di Carate Brianza che l’Amministrazione comunale ha voluto realizzare per valorizzare il patrimonio artistico della città.
Nel progetto sono stati «mappati» 28 beni architettonici e otto beni naturalistici per offrire ai visitatori la possibilità di accedere in modo veloce alle informazioni caricate su un apposito portale internet (https://museodiffusocaratebrianza.com).

Alla realizzazione del progetto, hanno contribuito Leopoldo Pozzi, storico di Agliate ed Enrico Mason con i membri della Commissione cultura alternativa che si sono occupati della revisione dei contenuti prima della pubblicazione. Ma anche gli studenti dei licei coinvolti nella ricerca, nella stesura dei testi e nella produzione di foto da inserire sulla pagina web del Mudic. Per le immagini storiche il progetto ha attinto al prezioso contributo dell’«Archivio Citterio».
«Gli obbiettivi alla base del progetto sono legati al desiderio di condivisione di un’identità territoriale, attraverso l’utilizzo di strumenti digitali per costruire una narrazione del territorio. Ma anche di raggiungere nuovi fruitori, incrementare la partecipazione della comunità e valorizzare le risorse locali con la creazione di percorsi museali open air sul modello del Museo diffuso», spiega il vicesindaco Giovanni Fumagalli (Lega).

I "tesori" esposti

Nel «Mudic» sono inseriti, ventotto beni architettonici: la chiesa di Costa; la chiesa prepositurale; l’oratorio Maria Maddalena, l’oratorio della Madonna di San Bernardo, l’oratorio di San Giuseppe alla Rovella, la villa Rovella, villa Cusani, la clinica Zucchi, villa Stanga Busca a Costa, villa Stanga «Il Parco», villa Beldosso, il Castello Formenti, la sede Acli, piazza IV Novembre, le elementari Romagnosi; gli asili di Agliate e Costa Lambro, l’asilo Santa Maria; l’ospedale dei Poveri di Cristo; i cimiteri e i monumenti funebri di rilievo; la Crocetta; il ponte di Agliate; il ponte di Realdino, i «ponti persi» (Mulino Tagliabue passerella per Rancate e Porenzella), la Torre del Littorio, l’ex casa del Fascio, i lavatoi e l’ex filatorio nel complesso Krumm. Tra gli otto beni naturalistici: il Lambro e le rogge; le grotte di Realdino, le Sette Gocce, la Peschiera, la zona dei Mulini, le Sorgenti, il Gorgone e le grotte di Agliate.

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