Associazioni d'armi

Un 4 Novembre tra celebrazioni e proteste a Monza

Il sindaco Pilotto ha invitato all'unità, ma ci sono state contestazioni dopo la cerimonia commemorativa organizzata sotto il Comune

Un 4 Novembre tra celebrazioni e proteste a Monza

Si è celebrato con qualche divisione, oggi,  il 4 Novembre a Monza, la tradizionale Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

La cerimonia pubblica

In mattinata, piazza Trento e Trieste ha ospitato la cerimonia ufficiale organizzata dal Comune di Mona in collaborazione con la Prefettura di Monza e della Brianza, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose, delle Associazioni Combattentistiche di Monza e Brianza e di Assoarma.

La giornata si è aperta alle 9 con la Santa Messa nella cappella del cimitero urbano di via Foscolo e la deposizione delle corone al Campo dei Caduti di tutte le guerre. Da lì il corteo, scandito dalla musica della banda, partito dal Ponte dei Leoni, ha raggiunto il monumento ai Caduti in piazza Trento e Trieste, dove si è tenuto il momento più solenne della mattinata.

Davanti al pubblico e ai rappresentanti delle istituzioni (tra cui il prefetto Enrico Roccatagliata), il sindaco Paolo Pilotto ha ricordato il significato profondo di questa ricorrenza, invitando alla riflessione sulla pace e sul valore del dialogo. «Siamo tutti consapevoli – ha detto – che da anni viviamo la celebrazione di questa giornata, come quelle del 25 aprile e del 2 giugno, in una sorta di febbrile preoccupazione per le sorti delle nazioni e dei popoli. Questa condizione incide sulle nostre speranze e genera contrasti che occorre avere la forza e l’intelligenza di affrontare non alimentando tensioni, ma cercando soluzioni attraverso il dialogo e il confronto pacifico».

Il primo cittadino ha ricordato anche il ruolo delle Forze Armate, «al servizio della Repubblica, dedite al mantenimento della pace e della sicurezza», e ha concluso con un appello alla responsabilità individuale: «Ognuno di noi si prenda il tempo per conoscere, ragionare, riflettere, entrare in dialogo autentico con chi ha intorno. E la storia non tornerà a ripetere i suoi errori».

I mezzi storici e le contestazioni

Durante la cerimonia è stato anche ricordato il valore e la forza delle famiglie delle persone in divisa, rimarcando il ruolo che le donne e gli uomini di servizio svolgono ogni giorno, Carabinieri, militari, personale della Difesa. «Siete l’immagine di un’Italia che crede nella pace».

Il momento di festa è proseguito in corso Milano, alla Casa dei Volontari di Guerra, con un momento comunitario aperto a tutte le associazioni d’Arma. In piazza Roma, intanto, sono stati esposti mezzi e uniformi storiche, tra cui la Jeep Willys della seconda guerra mondiale e la Torpedo dei Carabinieri, che hanno attirato l’attenzione dei cittadini e anche di alcune scolaresche in gita, che non hanno perso l’occasione di vedere dal vivo divise, armi e mezzi d’epoca.

Non sono mancate però le contestazioni. Alcuni manifestanti pacifisti hanno esposto cartelli con scritte contro le armi e la guerra proprio sotto il Comune, in un clima rimasto comunque contenuto e pacifico. Qualche contestazione c’è stata anche durante le spiegazioni dei mezzi  con passanti che hanno intimato agli espositori di non mostrare ai bambini le armi d’epoca.

E la protesta non si ferma. Nel pomeriggio di oggi, alle 17.30 in via D’Annunzio, è previsto un corteo promosso dalla Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e dai Collettivi Studenteschi di Monza, con lo slogan «Unit* si vince!». L’iniziativa, che anticipa lo sciopero generale del 28 novembre, si propone come una mobilitazione «contro l’economia di guerra» e contro un sistema economico che, secondo gli organizzatori, «aumenta le disuguaglianze e sottrae risorse a sanità, scuola e welfare».