giornata della memoria

Un fiore ai deportati biassonesi

La sezione locale dell'Anpi promuove una serie di iniziative "Per non dimenticare ciò che è stato".

Un fiore ai deportati biassonesi
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Hanno portato un fiore ai deportati biassonesi nei luoghi dove ebbero la loro ultima residenza. E' l'iniziativa promossa questa mattina (venerdì 27 gennaio 2023) dalla sezione locale dell'Anpi per la Giornata della Memoria.

Un fiore per i deportati

Un gruppo di cittadini si è ritrovato questa mattina nel cortile di via Verri per partecipare all'iniziativa promossa dall'Anpi: restaurare le targhe dedicate ai deportati biassonesi e mettere un fiore. "Un piccolo gesto simbolico ma significativo" ha sottolineato la presidente della sezione locale dell'Anpi, Antonella Tremolada. Prima tappa il cortile dei Riboldi in via Verri dove abitavano Alberto Riboldi, nato il 12 luglio 1902, assassinato dai fascisti a Monza il 9 aprile 1945. Mario Villa, nato il 6 gennaio 1921, assassinato dai fascisti il 3 gennaio 1945 a Valaperta di Casatenovo. Ida Crippa, nata il 16 aprile 1915, arrestata nel febbraio 1944 e deportata a Fossoli, trasferita a Berlino come lavoratrice coatta e sopravvissuta.

Le altre targhe

Sempre in via Verri era presente l'osteria di Livio Cesana, primo ritrovo del movimento clandestino di Resistenza in Biassono. Nato il 10 marzo 1906, Livio Cesana è stato comandante della 104° Brigata Garibaldi "Diomede". Assassinato dai fascisti il 25 ottobre 1944 a Gerno di Lesmo. Enrico Meregalli, nato il 13 novembre 1917, arrestato e deportato a Fossoli, assassinato il 21 aprile 1945 a Ebensee. Mario Meregalli, nato il 9 ottobre 1915, arrestato e deportato a Fossoli, assassinato il 12 marzo 1945 a Gusen. Siro Riboldi, nato il 2 aprile 1923, arrestato il 4 febbraio 1944 e deportato a Fossoli. Trasferito a Linz come lavoratore coatto, è sopravvissuto. Antonio Colombo, nato il 20 aprile 1912, arrestato il 28 marzo 1944, deportato a Mauthausen, è sopravvissuto. Infine, in via San Martino sorgeva la posteria di Ambrogio Cassanmagnago, nato il 24 luglio 1901, arrestato il 5 maggio 1944, deportato a Flossenburg, assassinato il 2 dicembre 1944 a Gusen. Ricordato anche Antonio Casiraghi, nato a Biassono il 13 novembre 1909, viveva in via Dante 13. Operaio muratore presso lo stabilimento Vittoria della Falck di Sesto San Giovanni, faceva parte della 184° brigata garibaldina Sap "Luciano Migliorini". Fu arrestato il 28 marzo 1944 con il concittadino Antonio Colombo in conseguenza della loro partecipazione agli scioperi. Fa parte del trasporto n.39 che il 13 aprile partì da Milano, con sosta a Bergamo, e arrivò a Mauthausen il 16 aprile 1944. Dopo poco tempo fu trasferito a Gusen, dove morì il 12 gennaio 1945. Lasciava la moglie, Cecilia Riva, una figlia di 10 anni e due figli di 9 e 5 anni.

Le prossime iniziative

Una mostra e un concerto multimediale sono le altre iniziative dalla sezione locale dell’Anpi per la Giornata della Memoria. "Dal 28 gennaio sarà visitabile la mostra itinerante "Sterminio in Europa: le immagini della deportazione" curata da Aned e allestita nell'atrio della sala Civica. Concluderemo il 5 febbraio in sala civica con il concerto multimediale "Un valzer per Rosie" a cura dell'Accademia Viscontea, per non dimenticare ciò che è stato» conclude la presidente Tremolada.

Il servizio sarà pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 31 gennaio 2023.

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Biassono Un fiore per i deportati biassonesi dall'Anpi
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