Solidarietà

Un mercatino di vestiti per aiutare il Mammarita

E' partita oggi la raccolta di abiti per bambini per sostenere la struttura

Un mercatino di vestiti per aiutare il Mammarita
Pubblicato:

Quante volte ci siamo trovati durante il cambio del guardaroba davanti a vestiti dei nostri bambini diventati ormai piccoli, ma ancora belli e in buonissimo stato? Così è nata l’idea della consigliera regionale Martina Sassoli per aiutare il Mammarita di Monza, all’insegna dell’economia circolare.

La raccolta di abiti

È partito ufficialmente stamattina, lunedì' 6 maggio 2024,  il «Womm Mammarita», il progetto pilota di solidarietà sociale ed ambientale in favore dell’opera delle Minime Oblate.

La sigla, che sta per word of mouth Market, indica il progetto di raccogliere, attraverso il passaparola tra le classi della primaria, capi di abbigliamento fino ai 12 anni, in ottime condizioni, da destinare al mercatino che si terrà a settembre il cui ricavato sarà integralmente a favore del Centro di via Lario, che da qualche mese sta facendo i conti con qualche difficoltà economica nel mandare avanti le tante iniziative per i bambini più sfortunati ospiti della struttura.

Le prime due scuole che hanno aderito, il Collegio Villoresi e le Preziosine di Monza, raccoglieranno le donazioni fino a venerdì 10 maggio rispettivamente all’interno dell’istituto di via Monti e Tognetti e di via Pesa del Lino.

Come funziona il progetto

«L’obiettivo è triplice: favorire l’economia circolare, attraverso il recupero di indumenti e accessori dismessi, da mettere a disposizione degli altri, sostenere l’economia sociale, poiché gli indumenti verranno venduti a prezzi accessibili e infine attuare l’economia solidale visto che il ricavato sarà devoluto in favore di una comunità territoriale - ha spiegato Sassoli - Il progetto, aperto a tutte le scuole della primaria, proseguirà anche con il coinvolgimento di altri istituti scolastici che vorranno fare la propria parte».
In pratica l’idea - venuta a Martina Sassoli proprio mentre sistemava il guardaroba del figlio, come qualsiasi altra mamma - ha subito suscitato l’entusiasmo del gruppo di amici con cui condivide la vicinanza al centro Mammarita di via Lario, che attua forme di assistenza ed educazione destinate a minori e famiglie in situazione di disagio sociale.
«Appena l’ho proposto alle prime scuole, c’è stato subito entusiasmo e ne sono felice - ha continuato Sassoli, che lunedì si trovava al Collegio Villoresi per l’iniziativa - Adesso raccogliamo indumenti invernali, che poi rivenderemo a settembre e poi a ottobre penseremo all’estivo che venderemo poi in un secondo mercatino di marzo. Tutto quello che raccoglieremo con queste vendite andrà a sostenere i progetti del centro».

Il mercatino a settembre e marzo

Nella seconda fase sarà il personale volontario del Mammarita a fare la selezione e lo stoccaggio dei pezzi da destinare alla fase di vendita.
Nella terza fase, le famiglie saranno ancora una volta centrali: saranno loro, infatti, a rendere speciale il vero e proprio momento Wom Market Mammarita, ossia quello della vendita speciale dei capi. «La parola d’ordine di tutto questo è fiducia - conclude Sassoli - Ma ci sono anche delle regole». Chi dona deve essere consapevole che l’oggetto devoluto verrà rimesso sul mercato al fine del fundraising. L’acquirente sa che, comprando quel capo, non ha alcun diritto di recesso, di reso di cambio, non trattandosi di un’attività commerciale ma di un progetto benefico.
La raccolta dei capi di abbigliamento si concentra su taglie fino ai 12 anni, in ottime condizioni. Gli accessori, anch’essi in buono stato di conservazione, spaziano da guanti, sciarpe, cappelli, costumi da bagno, accappatoi, accessoristica per capelli quali cerchietti e fermagli. Non sono accettate scarpe (solo scarponcini neve o pioggia se in perfette condizioni di manutenzione). Durante la fase di «vendita» i capi di abbigliamento non avranno dei veri e propri “prezzi” di vendita ma dei valori economici, che rappresentano la base minima per la relativa donazione. Ogni euro sarà infatti devoluto alla struttura sotto forma di donazione in cambio del singolo bene scelto. «Con un solo monito: non è uno svuotacantine!».

Chiunque volesse contribuire fino a venerdì può portare gli abiti al Villoresi (secondo ingresso da via Volta entro le 19 lasciandoli in segreteria).

Seguici sui nostri canali
Necrologie