Al Parco di Monza

Un tiglio secolare intitolato al questore deportato per aver salvato gli ebrei

La Polizia ha reso omaggio a Giovanni Palatucci che morì a Dachau

Un tiglio secolare intitolato al questore deportato per aver salvato gli ebrei
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Al Parco di Monza  un tiglio secolare intitolato all'ex questore che aiutò gli ebrei e che morì in un lager nazista.

La cerimonia al Parco

La cerimonia commemorativa è stata celebrata nella mattinata oggi, venerdì 10 febbraio 2023. L'occasione è stata quella del 78esimo anniversario della morte dell’ex Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, morto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau. E' stato Medaglia d’Oro al Merito Civile e riconosciuto Giusto tra le Nazioni per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei.

L'intitolazione del tiglio secolare

In occasione della ricorrenza il Questore di Monza Marco Odorisio ha voluto dedicare un tiglio secolare del Parco di Monza, presente lungo viale dei Tigli, dove è stata apposta una targa in sua memoria.

Presenti alla cerimonia di commemorazione anche i Funzionari della Questura, il Sindaco di Monza Paolo Pilotto, il Presidente della Provincia Luca Santambrogio, il Direttore della Villa Reale Giuseppe Di Stefano, i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri Gianfilippo Simoniello e della Guardia di Finanza Maurizio Querqui e il Capo di Gabinetto della Prefettura Giacomo Pintus.

Presente anche una delegazione della locale sezione dell’Anps – Associazione Nazionale della Polizia di Stato, con il suo Presidente Emanuele Bergamo.

Chi era il Questore Palatucci

Giovanni Palatucci, poco più che trentenne, con la promulgazione delle leggi raziali in Italia nel 1938, fu nominato Vice Commissario di Pubblica Sicurezza e fu assegnato all’ufficio stranieri della Questura di Fiume, trovandosi così di fronte alla sistematica opera di cattura e deportazione degli ebrei.

Aiutò gli ebrei a scappare

Un orrore davanti al quale decise di agire: come reggente della Questura di Fiume, vanificò a lungo le procedure burocratiche necessarie ai nazisti per identificare e arrestare i ricercati, dando ordine all’anagrafe di Fiume di avvertirlo preventivamente delle richieste avanzate dai tedeschi, attivandosi immediatamente per avvisarli e organizzarne la fuga.

In questo fu aiutato da altri poliziotti e da vari sacerdoti, frati e suore sparsi in tutta Italia, in particolare dallo zio vescovo di Campagna, in provincia di Salerno.

Arrestato dai nazisti e deportato

Nonostante fosse certo che avrebbe pagato con la vita per quello che stava facendo, proseguì nella sua opera a viso aperto fino al 13 settembre 1944, quando il tenente colonnello Herbert Kappler, l’esecutore della strage delle Fosse Ardeatine, lo fece arrestare all’alba.

Rinchiuso nel carcere di Trieste e condannato a morte venne deportato a fine ottobre nel campo di sterminio di Dachau, dove morì di stenti il 10 febbraio 1945. Di lui resta solo la matricola: 117826 e la memoria della sua splendida personalità e del suo esempio di poliziotto intelligente e senza paura, votato ad un superiore senso del dovere.

Giusto tra le nazioni

Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudica “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la Medaglia d'Oro al Merito Civile. Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emana un Editto per l'apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci”, avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, papa Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX Secolo.

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