Concorezzo

"Una casa per noi", l'abitazione confiscata alla mafia attende i primi ospiti

L’appartamento di via Libertà, tra qualche settimana, diventerà una casa per ragazzi autistici

"Una casa per noi", l'abitazione confiscata alla mafia attende i primi ospiti
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A Concorezzo un appartamento confiscato alla mafia diventerà finalmente, tra poche settimane, una casa per ragazzi autistici. Le chiavi dell'immobile di via Libertà 9 vennero consegnate lo scorso anno dall'Amministrazione comunale guidata da Mauro Capitanio all'associazione Cascina San Vincenzo di Efrem Fumagalli.
Nei giorni scorsi la Giunta Capitanio ha dato il via libera al progetto "Una casa dopo di noi", un progetto di autonomia abitativa.

Ultimo passaggio fiormale

"La delibera è l’ultimo passaggio formale per il progetto - ha sottolineato il sindaco Mauro Capitanio - Nel mese di ottobre diventerà operativa e i ragazzi inizieranno ad abitare nell’appartamento tra qualche mese. Inizialmente si punta ad una sperimentazione di questa nuova quotidianità".

L'iniziativa rientra nel progetto "Dopo di Noi". Autonomia e legalità. Queste le due parole chiave del progetto improntato al Dopo di Noi che trasformerà un appartamento confiscato alla mafia in una opportunità residenziale per ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Il Comune, ricordiamo, grazie a una procedura di assegnazione da parte della Prefettura, era riuscito, infatti, a ottenere l’affidamento di un appartamento confiscato alla mafia che ha poi affidato ad Associazione Cascina San Vincenzo per un progetto residenziale. L’appartamento si trova in un complesso di grande pregio in via Libertà, con giardino condominiale e portineria, proprio nel centro storico della città brianzola.

Terminati i lavori di adeguamento dell'appartamento

In questi mesi sono stati affrontati lavori di adeguamento dell’appartamento: è stata ricavata una quarta camera da letto che sarà riservata all’operatore che accompagnerà i giovani adulti con disturbi dello spettro autistico in un percorso di vera e propria autonomia residenziale. Percorso iniziato già da tempo all’interno proprio della Cascina, tramite un appartamento palestra in cui i ragazzi sono stati protagonisti di un processo di avviamento graduale alla vita autonoma. Un focus è dedicato anche alle famiglie degli utenti, con interventi mirati di accompagnamento verso l’adultità dei figli. Per quanto riguarda la sostenibilità economica del progetto sono intervenuti diversi contributi di tipo pubblico e privato come ad esempio i fondi della progettualità del «Dopo di Noi» e del Pnrr. Sulla base delle caratteristiche del gruppo sarà possibile identificare il reale bisogno di risorse professionali a supporto.

Pieni di orgoglio

"Affidare questo appartamento confiscato alla mafia alla Cascina San Vincenzo ci riempie di orgoglio e indica che la strada dell’integrazione sociale e territoriale è un qualcosa di attuale e da continuare a perseguire - ha continuato il sindaco - Siamo certi che questo progetto rappresenterà un arricchimento non solo per i ragazzi e per le loro famiglie, ma per l’intera città. Un grazie alla Cascina San Vincenzo per il prezioso lavoro che da anni garantisce alle persone con disturbi dello spettro autistico e alle loro famiglie".

"Contiamo di poter ospitare i primi ragazzi a partire con l’inizio del nuovo anno", ha aggiunto il presidente del Sant’Eugenio Efrem Fumagalli.

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