"Una colata di cemento": gli ambientalisti contro la variante al Pgt
Il coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza ha presentato 128 osservazioni

"Una colata di cemento": gli ambientalisti contro la variante al Pgt. Un eccesso di consumo di suolo, con una netta prevalenza di volumetrie destinate al residenziale, che non tiene in alcun modo conto della popolazione monzese, ferma ormai da decenni. Il coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza è tornato a contestare la variante normativa al Piano di governo del Territorio adottata dal Consiglio comunale lo scorso luglio.
"Una colata di cemento"
Un documento che agli ambientalisti monzesi non piace, tanto che hanno presentato 128 osservazioni. "Ciò che si va prefigurando è un aumento delle volumetrie anche attraverso il meccanismo delle premialità - ha spiegato Giorgio Majoli del circolo Legambiente Alexander Langer di Monza - Il tutto senza tenere conto dell'alto tasso di urbanizzazione della città, dei 5mila alloggi sfitti e della popolazione che ormai da decenni non cresce e che, anzi, è tornata sotto le 124mila unità".
Il nodo del tracciato della metro
I comitati e le associazioni si sono detti preoccupati anche circa l’ipotizzato arrivo della metropolitana M5 , "il cui tracciato verrebbe recepito nel Pgt in automatico, senza una specifica variante. E ciò comporterà un consumo effettivo di suolo che andrà dai 13 ai 18 ettari di aree agricole nel quartiere Casignolo di Monza, per la realizzazione di un deposito - officina di rilevante impatto ambientale. Il recepimento in automatico nel PGT del tracciato, delle fermate e del deposito della metropolitana M5, presenta dunque aspetti di illegittimità proprio perché consumerà suolo".
"Quartieri non coinvolti nelle decisioni"
Amministrazione bocciata anche sul piano della partecipazione. "Questa variante non è stata presentata ai quartieri e alle Consulte e nessun parere è stato preventivamente chiesto - ha osservato ancora Majoli - Nessuna illustrazione è stata fatta preventivamente alle 10 Consulte cittadine delle ricadute sui quartieri di questa variante e nessun parere è stato loro chiesto". Il documento “Le città nella città”, citato nelle norme in diverse parti del PGT, è un documento fantasma: si dice solo che “verrà aggiornato periodicamente”, ma non si conoscono i sui contenuti. I verbali del Tavolo tecnico scientifico non esistono. Eppure è stato dichiarato che questa variante cambierà il volto di Monza per i prossimi decenni", hanno precisato Paola Sacconi, membro della Consulta di Sant'Albino e Maddalena Viola di Legambiente.
"Sarebbe gravissimo approvare la variante"
"Sarebbe gravissimo approvare una variante che, con singole modifiche normative, va a scardinare la logica e il progetto del Pgt vigente, quello del 2017 - hanno fatto sapere infine gli ambientalisti - Un Pgt che già di per sé presenta forti criticità dal punto di vista della previsione di nuova residenza su aree dismesse, ma anche su aree libere, viene ulteriormente peggiorato con l’eliminazione di tutte quelle norme sia di indirizzo che prescrittive che tendevano in qualche modo a regolamentare le previsioni edificatorie e a mitigarne il peso".
I comitati firmatari
Il Coordinamento di Comitati e Associazioni di Monza - Legambiente Monza Circolo A. Langer, CCR - Gruppo ambiente e territorio, Comitato Parco A. Cederna, Comitato la Villa reale è anche mia, Comitato Bastacemento, Comitato via Boito-Monteverdi, Comitato di via della Blandoria, Comitato Triante, Comitato quartiere S. Albino, Comitato quartiere San Donato/Regina Pacis, Comitato pro Buon Pastore, Comitato Gallarana, Comitato residenti area Scotti, Comitato via Perosi, Comitato viale Lombardia 246, Comitato San Fruttuoso Bene Comune.