Monza, prove pseudo artistiche

Una mascherina sulla statua di Bartolomeo Zucchi

Il gesto è stato compiuto nei giorni scorsi da ignoti arrampicatisi sullo storico manufatto

Una mascherina sulla statua di Bartolomeo Zucchi
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Una mascherina anticovid sul volto di Bartolomeo Zucchi: l'irriverente gesto compiuto da uno sconosciuto che nei giorni scorsi si è arrampicato sulla statua che si erge nell'omonima via

Mascherina sulla statua dello Zucchi

Potrebbe essere stato un tentativo in chiave artistica di ricordare l’evoluzione dei virus, che da sempre accompagnano la storia dell’uomo, quello fatto da chi, nei giorni scorsi, ha dato vita a un’irriverente performance salendo sulla statua di Bartolomeo Zucchi ubicata nella piazzetta nell’omonima via, di fronte alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, e le ha sistemato una mascherina anticovid sul volto.

Una mascherina a perpetua memoria

Era infatti il 1630 quando l’illustre monzese moriva di peste. Lasciando in eredità le sue case e una cospicua somma di denaro ai Gesuiti di Brera perché aprissero quello che oggi è il liceo di piazza Trento e Trieste. Il più antico della città.

Da allora di tempo ne è passato, e alla peste nel frattempo si è sostituito il Covid. A ribadire l’eterna fragilità umana. Che lo pseudo artista dell’arrampicata ha forse voluto ricordare. Sfidando le leggi pubbliche per arrampicarsi sullo storico manufatto e apporre la mascherina.

Bravata o meno, si spera, quantomeno in nome di un messaggio universale.

 

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