Cerimonia

Una targa per il sottotenente e professore Renzo Rho alle Traversi di Meda

L'omaggio al concittadino che dopo essere stato internato insegnò nella scuola di arti e mestieri.

Una targa per il sottotenente e professore Renzo Rho alle Traversi di Meda
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"Abilitato al disegno professionale nel 1939, internato militare in Germania dal 1943 al 1945, in questo Istituto insegnò dal 1946 al 1950". Così recita la targa apposta questa mattina, mercoledì 24 aprile 2024, all'ingresso della secondaria di primo grado Traversi di Meda, a ricordo del sottotenente medese Renzo Rho, che dopo essere tornato dalla guerra era stato professore proprio nella scuola professionale ospitata nella struttura che ora accoglie la scuola media.

Una targa per il sottotenente

E proprio gli studenti delle Traversi erano presenti alla breve ma intensa cerimonia, resa ancora più emozionante dal loro contributo: hanno infatti suonato e cantato "Imagine" di John Lennon. Presenti Mariarosa, una delle figlie del sottotenente, le nipoti Luigia e Nicoletta, il sindaco Luca Santambrogio, l'assessore Mara Pellegatta, il comandante della stazione cittadina dei Carabinier, Giuseppe Vantaggiato, il presidente dell'Anpi locale, Amos Badalin, il Gruppo Alpini e la preside della Traversi, Maria Grazia Perego.

Renzo Rho, insegnante e progettista

Medese doc, nato il 7 giugno 1913 da Antonio Rho, artigiano del legno, e Rosa Vergani, impagliatrice, a 18 anni, dopo la perdita del padre, si è preso cura della madre e delle sorelle minori, Lucia e Giuseppina. Ha conseguito il diploma alla scuola superiore d’arte valorizzando le sue doti artistiche, ma anche quello di insegnante di scuola professionale, che gli ha permesso di insegnare proprio nella locale scuola professionale «Arti e mestieri», fucina di talentuosi artigiani del legno, ora scuola media Traversi. Come libero professionista ha lavorato nel campo dell’arredamento e della progettazione in prestigiose aziende del mobile di Meda, in particolare nella «Giorgetti Luigi fu Giulio».

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L'esperienza della guerra e dell'internamento

Chiamato alle armi, nel 1941 è andato in Albania e a Samo, poi in altre isole dell’arcipelago del Dodecaneso, dove ha operato come cartografo con il grado di sottotenente di complemento di fanteria. In questo periodo ha iniziato la corrispondenza epistolare con Luigia Giorgetti, che da «madrina di guerra» sarebbe successivamente diventata sua moglie. Dopo l’8 settembre 1943, essendosi schierato contro i tedeschi, è stato deportato in Germania. Rientrato in patria il 27 luglio ‘45, ha ripreso l’attività lavorativa come progettista e arredatore a Cantù e nel settembre ‘46 si è sposato con Luigia. Un matrimonio allietato dalla nascita, nel ‘47, di Giuliana, e nel ‘48 di Mariarosa. A causa del fisico debilitato dalle sofferenze della prigionia, si è spento a soli 37 anni.

Nel 2017 ha ricevuto la Medaglia d'onore

Proprio per ricordare il suo sacrificio nel 2017 era stato insignito della Medaglia d'onore, dopo aver ricevuto anche la Croce al merito di guerra dal Centro documentale di Milano.

L'omaggio della sua Meda

E oggi è arrivato l'omaggio della sua Meda, con una cerimonia che si sarebbe dovuta tenere il 13 giugno 2019, come indica anche la data riportata sulla targa, ma che a causa di alcune vicissitudini è stata posticipata. E finalmente, dopo quasi cinque anni, si è svolta.

Santambrogio: "Questa è una sorta di pietra d'inciampo"

"Consideriamola una sorta di pietra d'inciampo, è stata messa all'esterno così è visibile a tutti e chiunque passa può leggere e capire perché è stata posizionata qui - è intervenuto il sindaco - Nonostante le difficoltà vissute, una volta tornato a Meda ha saputo trasmettere ai giovani le sue conoscenze, insegnando in questa scuola, che allora era di arti e mestieri, e formava quelli che poi sarebbero diventati i più grandi mobilieri. Purtroppo ci ha lasciato molto presto, nel 1950, per le conseguenze della prigionia. Grazie alle lettere che ha lasciato e al lavoro dell'Anpi con gli studenti è stato realizzato un bellissimo libro che racconta le vicissitudini che ha vissuto".

 

Mariarosa: "Grazie a tutti"

"Grazie a tutti coloro che si sono impegnati con passione per realizzare questa cerimonia in ricordo di mio papà, il sindaco, l'Anpi e la preside - ha detto Mariarosa - Rivolgo a voi ragazzi un pensiero: ricordate sempre quelle donne e quegli uomini che come mio papà con semplicità e generosità seppero resistere al potere delle dittature e permisero a tutti noi di vivere in un Paese libero e democratico. Non dimenticatelo mai".

 

 

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