Lutto

Una vita per le due ruote: l’ultimo saluto di Bernareggio al "mago" dei motori

Si è spento all'età di 76 anni Walter Varisco, titolare dell'omonima autofficina di via Matteotti: era un grande appassionato di moto

Una vita per le due ruote: l’ultimo saluto di Bernareggio al "mago" dei motori
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Ha combattuto come un leone fino all’ultimo, ma purtroppo, alla fine, ha dovuto arrendersi. Walter Varisco, 76 anni, nato e cresciuto a Bernareggio ha lasciato per sempre i suoi cari, i suoi amici e i suoi affezionati clienti. Sì, perché dal 1976 e per quasi mezzo secolo è stato il proprietario della celebre "Autofficina Varisco" che a sua volta aveva ereditato dai genitori.

L’ultimo saluto di Bernareggio al "mago" dei motori

In paese era conosciuto da tutti proprio per il suo lavoro, che in realtà per lui era più una passione, o meglio ancora una vocazione. Un vuoto incolmabile, soprattutto per la figlia Patricia, che lo ricorda come un padre straordinario e un uomo dotato di incredibile fiducia e lealtà:

"Mio papà iniziò ad aiutare la sua famiglia quando aveva solo 13 anni – ha raccontato la la donna, ancora con le lacrime agli occhi – Inizialmente i suoi nonni avevano aperto un distributore di benzina; poi con il tempo lui la trasformò in un’officina vera e propria".

Una vita per le due ruote

Un progetto molto ambizioso, ma alla fine chi lo conosceva bene lo sapeva: Walter era un uomo enormemente determinato e anche quella avventura gli avrebbe regalato grandi soddisfazioni. Lui che di fatto era cresciuto a pane e motori.

"Amava il suo lavoro – ha proseguito – Ci metteva così tanto impegno che era impossibile non fidarsi di lui per qualsiasi cosa si avesse bisogno. Era anche molto puntiglioso, ma forse è proprio per questo che tutto ciò che faceva gli veniva benissimo".

Un uomo d’altri tempi, che non si limitava a buttare ciò che non funzionava più, ma che con caparbietà cercava di aggiustare a costo di passare un’intera giornata tra bulloni e chiavi inglesi.

"Ricordo ancora quando andavamo in giro insieme a comprare e cercare pezzi di ricambio nei negozi – ha rivelato, ancora commossa, ma felice dei momenti custoditi con tanto amore – Per me era una presenza costante. Passavo con lui intere giornate, prima al lavoro e poi a casa. Il sabato e la domenica le passava sempre in officina ad aggiustare moto d’epoca – ha continuato – Poi andava a correre con i suoi amici: il “Club della moto” Lo rendeva davvero felice".

Il passaggio di consegne

Fino a due anni fa, quando le condizioni di salute si sono tuttavia aggravate improvvisamente:

"Ha cercato di tenere duro e di continuare la sua attività con la stessa grinta di sempre – ha affermato – Poi un’altra diagnosi e da lì, purtroppo, ha dovuto fare un passo indietro. Ora sono io alla guida dell’officina. Ma se lo faccio bene è solo grazie a lui e a tutto quello che ha insegnato a me e a tutto il nostro personale. Alcuni sono qui da più di 30 anni e sono letteralmente cresciuti accanto a papà. Immaginate quanta eredità possa aver lasciato".

Ma la più grande ricchezza sono stati gli insegnamenti di vita che l’hanno reso un papà con la P maiuscola e un super nonno.

"Per me era quasi come un amico – ha concluso Patricia – Lo ricorderò come un uomo che mi ha aiutata a prendere sempre la decisione giusta e a superare gli ostacoli che mi potevano sembrare insormontabili. Grazie papà, a nome di tutti: sono certa che continuerai a vegliare su di noi e sulla tua amata officina".

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