Uniti a fianco della Siria distrutta dalla guerra
Le associazioni della città hanno incontrato i cooperanti che vivono ad Aleppo

Uniti per conoscere la Siria distrutta da un sanguinoso conflitto armato. Le associazioni di Lissone insieme per conoscere chi vive la guerra da vicino.
Uniti per conoscere la Siria
Aiutare i fratelli siriani (cristiani e non) coinvolti in una drammatica guerra civile prima e nella travagliata rivoluzione che ha portato al collasso del regime autoritario dell’ex presidente Bashar al-Assad.
Martedì scorso è stata l’occasione per conoscere, dalla viva voce di chi abita ad Aleppo in Siria, la situazione geopolitica del Medio oriente.
Il Circolo Don Bernasconi e le associazioni Athena, Alessandro Galimberti, insieme alla comunità pastorale hanno incontrato (seppur collegati da remoto) Jean Francois Thiry e Renzo Lavizzari, volontari di Pro Terra Sancta in Siria.
Medio Oriente, una polveriera
Una serata importante per conoscere uno spaccato di una delle regioni maggiormente colpite da guerre civili e conflitti. Un incontro per conoscere meglio e da vicino la situazione geopolitica e il rapporto interreligioso tra cristiani e musulmani.
La testimonianza e la presenza cristiana in Siria esiste da sempre, la comunità cristiana nasce e si sviluppa proprio in Siria. Pensiamo all’esempio di san Paolo convertito proprio sulla via di Damasco. La Siria non dimentichiamo mai che è la culla del cristianesimo. Anche se oggi è un Paese a maggioranza islamica, la presenza cattolica è molto forte.
Ha introdotto Jean Francois Thiry che è coordinatore dei progetti Pro Terra Sancta.
Il racconto
Poi è spettato a Lavizzari, originario di Seveso, raccontare la sua esperienza.
Dopo una vita passata al lavoro, sono stato cooperante per il Ministero degli Esteri in Kenya, quando è arrivata la pensione ho sentito la necessità di fare qualcosa per qualcuno e quando ho conosciuto le attività di Pro Terra Sancta e dell’amico Jean Francois ho pensato: “Questo è quello di cui ho bisogno”. Molti cristiani hanno abbandonato il Paese per timore. Noi abbiamo deciso di rimanere e non abbandonare chi invece deve convivere con il conflitto.
Ha raccontato il cooperante brianzolo.
Uniti per la Siria: il conflitto
La serata è stata condotta dall’attivista lissonese Maddalena Mongera.
La guerra tra il 2011 e il 2017 ha distrutto gran parte di Aleppo; qui ancora oggi ci sono solo due ore di elettricità al giorno e noi, ad esempio, ci siamo adattati con alcuni pannelli solari. In una settimana nel 2024 i ribelli hanno rovesciato il governo del dittatore Assad. Ora sono loro che governano il Paese e hanno promesso che proteggeranno la comunità cristiana. E al momento, nonostante qualche caso isolato, la situazione è effettivamente così. La nostra presenza non è ben voluta da tanti, ma moltissimi invece sono nostri amici e aiutiamo tutti con estrema generosità.
Ha continuato Thiry.
La testimonianza di don Andrea Zolli
E’ spettato poi a Lavizzari chiudere la serata.
Qui siamo accolti da tantissimi, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio quando si parla del mondo islamico - ha concluso - Noi siamo qui per aiutare e per far sentire la nostra presenza a chi ha bisogno di non sentirsi solo.
Alla serata erano presenti anche l’assessore Serena Arrigoni e don Andrea Zolli, vicario per le parrocchie di Bareggia e Santa Margherita.
Pro Terra Sancta sta facendo un bel lavoro di dialogo tra cattolici e musulmani, spesso dell’Islam si fa una comunicazione superficiale e populista. Il dialogo tra religioni è possibile e il fatto che questi volontari riescano a lavorare con tutti lo dimostra. Serve sottrarre le persone dalle logiche della violenza e del terrorismo. La loro è stata una grande testimonianza di fede e di amore per la pace.
Ha spiegato il sacerdote, chiudendo la serata.
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