Oratorio nel mirino

Vandalismi e furtarelli in oratorio, giovani teppisti convocati dalla Polizia locale

La comandante: «Nessuna criminalizzazione, ma abbiamo mandato un messaggio chiaro»

Vandalismi e furtarelli in oratorio, giovani teppisti convocati dalla Polizia locale
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L’oratorio di Busnago finisce ancora nel mirino di piccoli atti vandalici, ma questa volta è tolleranza zero da parte delle Forze dell’ordine.

Vandalismi e furtarelli in oratorio, giovani teppisti convocati dalla Polizia locale

Lo scorso fine settimana, sabato mattina, si è tenuto un incontro urgente tra la comandante della Polizia locale, Milena Zecca, e le famiglie di alcuni giovanissimi del paese e dintorni, ritenuti responsabili di alcuni atti vandalici in oratorio, tra cui anche qualche furtarello. Un incontro voluto e organizzato a seguito di una serie di episodi avvenuti negli ultimi giorni che hanno destato forte preoccupazione all’interno della comunità.

La situazione, definita da più parti «preoccupante», ha raggiunto un punto ormai critico. Da diverso tempo, infatti, diverse famiglie avevano denunciato la questione sia al parroco don Eugenio Boriotti sia alle Forze dell’ordine. Che, dopo essere intervenuti anche mercoledì sera della scorsa settimana in seguito all’ennesima incursione sgradita culminata con un furto di biciclette, hanno deciso di convocare in comando i responsabili.

«Sono andata io stessa in oratorio per parlare con don Eugenio e i volontari - ha raccontato la comandante Zecca - C’era bisogno di fare il punto di questa situazione che sicuramente non è da sottovalutare: ragazzini che entrano dove non devono, fanno danni, si comportano senza alcun rispetto per gli spazi o per chi li gestisce».

Di fronte alla gravità dei fatti, la comandante ha convocato genitori e ragazzi direttamente nel suo ufficio, in una mattinata che è servita tanto come richiamo all’ordine quanto come occasione di confronto, anche costruttivo. Nessuna criminalizzazione, ma un messaggio chiaro: basta tolleranza verso certi comportamenti.

«Li abbiamo rimproverati in modo fermo – ha proseguito Zecca – Perché non è più possibile sottovalutare certi segnali. Abbiamo ricordato loro che le telecamere di sorveglianza sono attive e che ogni gesto viene registrato. Speriamo che questa consapevolezza serva almeno a ‘spaventarli’ un po’, nel senso buono del termine».

L’oratorio resta un luogo prezioso, motivo per cui custodirlo, significa custodire anche un pezzo importante della comunità.

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