Via dedicata a Craxi: la figlia Stefania ringrazia il sindaco

L'ex sottosegretario all'indomani dell'intitolazione: "Gesto che contribuisce a rimettere la storia a posto"

Via dedicata a Craxi: la figlia Stefania ringrazia il sindaco
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All’indomani dell’ufficializzazione dell’intitolazione di una via di Sesto San Giovanni a Bettino Craxi, la figlia Stefania – ex sottosegretario agli Esteri e presidente della fondazione dedicata al padre – ha voluto ringraziare il sindaco Roberto Di Stefano e la sua Giunta: “E’ un gesto che contribuisce a rimettere la storia a posto”.

Via Craxi a Sesto, interviene la figlia Stefania

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La scelta dell’Esecutivo sestese di Centrodestra è stata alla fine presa a ridosso dell’anniversario (il 18esimo) della morte in Tunisia dell’ex presidente del Consiglio coinvolto nell’inchiesta Tangentopoli. “L’impegno politico di Craxi e il riformismo di cui è stato fautore ed interprete nascono e si sviluppano con le prime esperienze nella cintura milanese e nella Sesto San Giovanni dei primi anni ’60, l’allora Stalingrado d’Italia, per poi proseguire con l’esperienza amministrativa nella sua Milano”.

“Il sindaco ha capito il valore di mio padre”

“Di questo cammino e del suo impegno di vita per il Paese c’è traccia nella memoria degli amministratori di Sesto, in particolare in quella del sindaco Di Stefano e della sua Giunta, a cui va tutta la mia gratitudine per la dedizione e la convinzione dimostrata, al di la’ di ogni calcolo politico”, ha proseguito la Craxi.

“Milano segua l’esempio di Sesto”

“E’ singolare che la memoria sembra ancora difettare ad alcuni amministratori di certa Sinistra vecchia e nuova, come ad esempio a quelli di Milano, città a cui è legato indissolubilmente Craxi e il riformismo socialista – ha aggiunto ancora Stefania Craxi – Proprio un anno fa, il sindaco Giuseppe Sala si disse possibilista su via Craxi e chiese di aprire un dibattito sul leader socialista; cosa che la Fondazione a lui intitolata ha puntualmente fatto. Ora il tempo delle discussioni giunge al termine e sarebbe ora di passare ai fatti, magari seguendo l’esempio di Sesto. Possibile che dopo 18 anni questa sinistra non abbia ancora conquistato la maggiore età per decidere?”.

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