Seregno

In migliaia alla Via Crucis con l'arcivescovo Delpini

L'invito del prelato alla folla dei fedeli: "Il legno della croce non deve essere quello secco di chi si lamenta, ma un legno verde di vita da cui possa germogliare una nuova primavera della nostra vita".

In migliaia alla Via Crucis con l'arcivescovo Delpini
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A Seregno, nella serata di ieri venerdì 10 marzo, migliaia di persone hanno partecipato alla Via Crucis per la zona pastorale di Monza presieduta dall’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. La celebrazione con la croce, realizzata da Emanuele Porro di Cesano Maderno, ha avuto inizio in piazza Concordia, di fronte alla Basilica san Giuseppe, e si è conclusa nel Santuario di Santa Valeria dopo aver percorso il centro cittadino: corso del Popolo, via Vincenzo da Seregno, via Garibaldi, via Cairoli e viale Santuario. Gremite piazza Concordia e il sagrato del Santuario. Il servizio d’ordine è stato assicurato dalla Protezione civile e dal Cisom.

Via Crucis  

La Via Crucis con l'arcivescovo Delpini

Alla Via Crucis quaresimale erano presenti, fra gli altri, il sindaco Alberto Rossi e il parroco monsignor Bruno Molinari con i sacerdoti della comunità pastorale San Giovanni Paolo II. “Portate nel mondo la Croce di Cristo” il tema della celebrazione, animata dai giovani che portando la croce lungo le strade li accompagnerà fino alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, dall’1 al 6 agosto.

Il legno della croce germoglio di vita

Nella riflessione conclusiva nella chiesa di Santa Valeria monsignor Mario Delpini si è soffermato sulla via della croce di Gesù e l’incontro con le donne di Gerusalemme, quando disse “Non pregate per me, ma per i vostri figli”, che “non è un rimprovero ma un invito. Gesù non disprezza la sofferenza umana, ma invita ognuno di noi a prendere la croce in modo serio. Non bisogna state a guardare, ma a seguirlo. Il legno della croce non deve essere quello secco di chi si lamenta, di chi porta tristezza nella propria vita, ma deve essere un legno verde di vita da cui possa germogliare una nuova primavera della nostra vita”.

"I giovani stimolo di speranza"

Dall’arcivescovo l’invito ai numerosi fedeli di “apprezzare la nostra vita, sentendoci amati”. E nel percorso individuale di conversione “le lacrime non devono essere di tristezza e di rabbia, ma della commozione di chi crede”. Monsignor Molinari ha infine ringraziato i molti giovani che hanno partecipato alla Via Crucis, “sono stimolo della speranza e della Fede che fortifica”.

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