I dettagli

Via le auto, Giovanni XIII sarà una vera piazza

Il progetto di Triante prevede la pedonalizzazione della piazza, con arredi urbani e viale Europa diventerà tutto a senso unico verso via Cavallotti

Via le auto, Giovanni XIII sarà una vera piazza
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Il quartiere di Monza Triante potrebbe avere finalmente la sua piazza di riferimento. A fare da “cuore”, come l’ha definita la Consulta, potrebbe essere piazza Giovanni XXIII.

Via le auto, Giovanni XIII sarà una vera piazza

Il luogo dove in passato sorgeva la cascina Triante (poi demolita), che ha dato il nome al quartiere, da tanti anni un semplice slargo declassato a semplice parcheggio (sia pur utilissimo). A essere interessate dalle modifiche in progetto anche viale Europa, via Monte Cervino e (forse) via Biancamano. La Giunta Pilotto ha approvato il documento di indirizzo alla progettazione, avendo raccolto le varie proposte progettuali avanzate da Amat (l’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio di Milano). «La progettazione è ancora in corso -dice l’assessora alla Viabilità Irene Zappalà- L’obiettivo è di arrivare al progetto definitivo entro la fine dell’anno per dare il via ai lavori nel 2026, garantendo i posteggi, anzi rendendone disponibili ancora di più». Sul piatto circa un milione e mezzo di euro.

Resta il nodo parcheggi

Il nodo parcheggi è fondamentale. Una proposta, anni fa, che prevedeva semplicemente l’abolizione del posteggio in piazza Giovanni XXIII, è stata abbandonata. Contro di essa Forza Italia raccolse in breve tempo centinaia di firme dei residenti. Amat ha studiato a fondo il problema, allargando l’esame alle vie intorno alla piazza e all’incrocio via Cavallotti-via Vittorio Veneto-viale Europa. Sono state scartate le ipotesi estreme: da un lato pedonalizzare tout court la piazza e arredarla (panchine, fioriere) cambiando solo la segnaletica; dall’altra pedonalizzare la piazza e ridurre la sezione di via Monte Cervino lasciando una sola corsia per senso di marcia.
La soluzione proposta in via preliminare, e da affinare per arrivare al progetto definitivo, prevede la pedonalizzazione della piazza, con arredi urbani; via Monte Cervino resta com’è ora, così come i flussi tra via Cavallotti e via Vittorio Veneto; viale Europa diventa tutto a senso unico verso via Cavallotti e nel suo ultimo tratto vengono ricavati posti auto a pettine, su entrambi i lati.

Lo scenario

Secondo i calcoli di Amat, su piazza Giovanni XXIII si perderanno 48 stalli auto; si recupereranno 26 stalli su viale Europa con il ridisegno degli spazi pubblici e della carreggiata e altri 68 stalli di sosta con gli interventi di riqualificazione della segnaletica orizzontale sulle vie intorno (Biancamano, Carlo Emanuele, Monte Cervino e Valsugana).
In totale quindi, secondo l’Amministrazione, ci sarà un incremento di 46 stalli auto. Nel raggio di 3 minuti a piedi dall’area di intervento l’offerta di sosta rimane praticamente invariata; in un’area raggiungibile tra i 3 e i 5 minuti, la dotazione di offerta aumenta di 10 stalli; oltre i 5 minuti, invece, vengono identificati 34 stalli in più. «Non siamo contrari al progetto -dice Massimiliano Longo di Forza Italia- ma bisogna ascoltare i cittadini e preservare i parcheggi. Attenzione a non farli troppo lontani: il commercio ne risentirebbe». Da parte sua il coordinatore della Consulta Triante, Pantaleo Bruno Troìa, si dice ottimista: «All’assessora abbiamo presentato due esigenze: preservare i parcheggi e avere una piazza che sia il cuore del quartiere. Il progetto finora rispetta queste richieste. Abbiamo anche proposto che, per ragioni di sicurezza, via Biancamano diventi a senso unico in direzione Cavallotti».

"Triante merita una piazza"

Su questo punto Zappalà non chiude: «Vedremo in sede di progetto definitivo. Il mio approccio alla questione della piazza è stato improntato al massimo rispetto per il dibattito che si è sviluppato sia in Consiglio comunale che nel quartiere, con il coinvolgimento attivo dei cittadini sul tema della sosta. Triante merita un'investimento così per poter finalmente avere una piazza che non ha perché vuol dire socialità».

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