Villa Raverio: tre idee per liberarsi dalle code al passaggio a livello
E’ pronto lo studio di fattibilità: ora l’Esecutivo Pozzoli coinvolgerà Stato, Regione e Ferrovie
Tre soluzioni per risolvere l’annoso problema delle lunghe code al passaggio a livello di viale Kennedy, a Villa Raverio, che con le sue sbarre abbassate - sono circa quarantacinque i treni in transito ogni giorno - rappresenta un vero incubo per gli automobilisti.
Villa Raverio: tre idee per liberarsi dalle code al passaggio a livello
Sono contenute nello studio di fattibilità commissionato lo scorso anno dall’Amministrazione comunale di Besana in Brianza alla società «TRM Infrastrutture Territorio Ambiente srl» di Monza, la stessa che si è occupata della rotonda delle «Cinque Frecce», per un importo complessivo pari a poco meno di 37 mila euro (36 mila e 980). Approvato in settimana dalla Giunta Pozzoli, sarà presentato alla cittadinanza dopo l’estate, tra i mesi di settembre e ottobre.
Il primo scenario prevede la chiusura completa del passaggio a livello e la realizzazione di un sottopasso stradale di circa 192 metri, oltre a una rete di viabilità alternativa per la connessione delle aree intorno allo snodo ferroviario di Villa Raverio; il sottopasso - più lungo, fino a 270 metri - è contenuto anche nella seconda proposta progettuale che però mantiene il passaggio a livello in modo da non modificare l’attuale accesso a via Don Cosma Zonca, all’altezza della cartoleria «Al&Lò». Diversa invece la terza via messa sul tavolo: chiusura completa del passaggio a livello e creazione di un nuovo asse viario di collegamento tra via Luini e via Guidino, al Lanzano, «che assuma la funzione di asse principale per il traffico di attraversamento, declassando l’attuale Sp6 (viale Kennedy) a strada di servizio della viabilità locale», come spiegato nella delibera dell’Esecutivo. Via Luini era già stata presa in considerazione nel 2007 per bypassare il passaggio a livello: le tavole del Pgt redatto dall’allora Amministrazione di centrosinistra prevedevano una piccola «tangenzialina» (rimasta sempre nel cassetto) che dalla rotatoria di via Rivabella sbucava proprio in via Luini, per ricollegarsi poi alla Provinciale attraverso un sottopasso alla ferrovia, nella zona dove sorge la piattaforma ecologica.
"Iniziamo a prendere le misure"
«Sulla questione per decenni si è solo chiacchierato - ha detto il sindaco Emanuele Pozzoli - Con questo studio, del quale vado particolarmente fiero, iniziamo a prendere concretamente le misure, per capire quale intervento possa risultare il più adatto e quanto possa effettivamente costare».
L’analisi elaborata dalla «TRM» parla di un investimento che va dai 10 ai 15 milioni di euro. Una cifra non impossibile.
«L’obiettivo ora è di coinvolgere il maggior numero di enti possibili: dallo Stato alla Regione, alla Provincia a Rfi - ha proseguito il primo cittadino - Se il lavoro fatto oggi, fosse stato pensato anni fa, avremmo potuto cogliere le opportunità offerte dal Piano Fontana e dal Pnrr».
Come a Seveso, destinatario di un maxi contributo da 16 milioni di euro (10 versati dalla Regione, 6 dallo Stato) per la realizzazione, tra le opere, di due sottopassi.
Guardando al futuro, se e quando aprirà il cantiere per l’interramento di viale Kennedy, sarà necessario trovare una viabilità alternativa perché i lavori si protrarranno per almeno un paio d’anni. Viabilità che vedrà il suo perno in via Matteotti. Notizia fresca è quella dell’inserimento del progetto di riqualificazione del sottopasso ferroviario tra quelli ritenuti ammissibili dal bando statale al quale villa Borella aveva partecipato due anni fa. Un milione e mezzo la cifra chiesta a Roma: «Verosimilmente potremmo riceverla tra il 2026 e il 2027», ha ipotizzato Pozzoli.